Note Biografiche
Nasce a Francofonte (SR) nel 1946, laureata in lettere classiche all'Università La Sapienza di Roma, è stata ordinario di italiano e latino al Liceo classico Gorgia di Lentini (SR), dove ha insegnato dal 1968 al 2004. I saggi e gli articoli, scritti fra il 2002 ad oggi, raccolti in volume o editi su Atti, Annali, Riviste, Settimanali delle province di Siracusa, Ragusa, Palermo, Catania, Agrigento, Messina, Padova, Firenze, Roma e sulla pagina culturale del quotidiano La Sicilia di Catania, con cui collabora dal 2006, riguardano, fra storia letteraria ed attualità, autori e testi italiani (i Fioretti di San Francesco, Giuseppe Gioacchino Belli, Guido Gozzano, Gabriele D'Annunzio, Eugenio Montale, Don Primo Mazzolari, Ignazio Silone, David Maria Turoldo, Carlo Maria Martini, Italo Calvino, Carlo Emilio Gadda, Mario Luzi, Sibilla Aleramo, Alda Merini, Dacia Maraini, Vittorino Andreoli, Giuseppe De Rita, Erri De Luca, Roberto Vecchioni, Mauro Corona, Giovanni Franzoni, Enzo Bianchi, Aldo Cazzullo, Enrico Deaglio, Lucetta Scaraffia, Alberto Asor Rosa, Alberto Gedda, Romano Prodi, Federico Rampini, Adriana Valerio, Massimo Cacciari, Elsa Morante, G. Zagrebelsky, Primo levi, Gianni Rodari, Trilussa, Serena Dandini, Valeria Palumbo, Ritanna Armeni, Viola Ardone, Massimo Recalcati...), autori siciliani in lingua e in dialetto dal '400 al '900 (Marco De Grandi, Antonio D’Oliveri , Ortensio Scammacca, Giovanni Meli, Domenico Tempio, Angelo Marcellino, Alessio Di Giovanni, Francesco Guglielmino, Maria Messina, Ciccio Carrà Tringali, Vann’Antò’, Francesco Lanza, Ignazio Buttitta, Lucio Piccolo, Santo Calì, Giuseppe Bonaviri, Sebastiano Addamo, Alfio Inserra, Giuseppe Pedalino Di Rosa, Giambattista (don Titta) Marini, Federico De Roberto, Nino Martoglio. Mario Rapisardi, Leonardo Sciascia, Andrea Camilleri, Serafino Amabile Guastella, Giuseppe Bonafede, Vitaliano Brancati, Mario Gori, Antonino Uccello, Danilo Dolci (siciliano d'adozione), Nino Savarese, Bartolo Cattafi, Beniamino Ioppolo, Vincenzo Consolo, Vito Mercadante, Vincenzo De Simone, Ercole Patti, Giuseppe Villaroel, Arcangelo Blandini, Lionardo Vigo, Antonio Veneziano e Luigi Capuana, Simonetta Agnello Hornby...) e fra gli stranieri Thomas Stearns Eliot, George Orwell, Herta Muller, Wisława Szymborska, Luis Sepulveda, David Grossman, Jared Diamond, Svetlana Aleksievich, Orhan Pamuk, Vandana Shiva, Kent Haruf, J. Saramago, Ian McEwan, Marie Kondo, OlgaTokarczuk, Den Olin Unferth. Recensioni di suoi testi in: La Sicilia (Catania, 1983, 1994, 2005, 2008, 2009, 2010, 2013, 2014, 2015); Tuttoscuola (Roma,1989; Dibattito (Scicli, 1992); Giornale di poesia siciliana (Palermo, 1993); Rocca (Assisi, 1999), Stilos (La Sicilia, Catania, 2000); SiciliaTempo (Palermo, 2001); Gazzetta ufficiale dei dialetti (Catania, 2002); Pagnocco (Messina, 2006); Rivista Italiana di Letteratura Dialettale (Palermo,2013)… Il dramma sacro Sequenza è stato rappresentato nel 1987 e nel 1988 in scuole e circoli culturali delle province di Siracusa e Ragusa. E' stato inoltre radiodiffuso, con una intervista all'autrice, dalla rubrica culturale di Raidue RadioCampus nel maggio e settembre 1989. Fra i premi conseguiti per opere edite e inedite di poesia, narrativa, teatro in lingua e in dialetto, se ne ricordano qui solo alcuni per l’attività in dialetto: premio Ciccio Carrà Tringali (1992; 1997); Il racconto (sezione teatro,1994); Città di Montelepre (1996); Vann’Antò-Saitta (1997); Cerere-Henna (1998); Città di Marineo (2000; 2006; 2010); Premio Arenella–Città di Palermo (2019). Sue poesie sparse e racconti figurano in testi scolastici, raccolte antologiche, riviste, quali La Rivista Trimestrale di F. Rodano (Roma,1982), Laboratorio (Siracusa,1982), Mondotre (Siracusa,1988), Colapesce (Palermo, 2005). Ha pubblicato in lingua: Assiomi 81 (poesie,1981); Sequenza (dramma sacro,1988); Variazioni (poesie,1989); La farfalla e il mare (poesie,1992); Jacopo notaro e il laicismo fridericiano (saggio,1994); La lanterna magica (racconti, 2007); Oltre l’isola (saggi, 2007); Dove volano i gabbiani (poesie, 2010); Sussurri (fuori giro) del Tramonto (2013); Elzeviri (2014); Eredità (poesie, 2019); Il tesoro di Rosanna e Francesco (letteratura per ragazzi, 2019); Azzurra (poesie-2022); Nuove pagine di critica militante (2022). In dialetto siciliano: Mbò Larimbò (La Sagra dei misteri, sacra rappresentazione bilingue - Lumiricchi, poesie in dialetto,1996); Scacciapinzeri (poesie, 1999); Faviddi (in Chiana e Biveri, AA.VV. poesie, 2002); Memoria e Strammarii (poesie, 2005); U rologgiu re nichi (poesie, 2010); Forajocu a la cuddata (2013); La puisia di Maria Nivea Zagarella/The poetry of Maria Nivea Zagarella-A trilingual anthology (Sicilian/ English/ Italian), 2017; Scacciapinzeri - Maria Nivea Zagarella (Traduccion, introduccion y notas de Jorge Strano) - UNR EDITORA (Editorial de la Universidad Nacional de Rosario- Argentina, 2018; Ncuntràiu lu mari (poesie, 2019); Sicilia Matri (poesie, 2022). |
Libri e Pubblicazioni
ANNO | TITOLO | GENERE | EDITORE |
1981 | Assiomi 81 | poesie | Greco |
1988 | Sequenza | dramma sacro | Belvedere |
1989 | Variazioni | poesie | Greco |
1992 | La farfalla e il mare | poesie | Ibiskos |
1994 | Jacopo notaro e il laicismo fridericiano | saggio | Maimone |
1996 | Mbò Larimbò | teatro e poesie in dialetto | prova d'autore |
1999 | Scacciapinzeri | poesie in dialetto | prova d'autore |
2002 | Faviddi in Chiana e Biveri | poesie in dialetto | prova d'autore |
2005 | Memoria e Strammarii | poesie dialetto | Com.Francofonte |
2007 | La lanterna magica | racconti | Prov.Reg.SR |
2007 | Oltre l'isola | saggio | Sfameni |
2010 | Dove volano i gabbiani | poesie | Morrone |
2010 | U rologgiu re nichi | poesie in dialetto | Morrone |
2013 | Sussurri (fuori giro) del Tramonto | poesie | Morrone |
2013 | Forajocu a la cuddata | poesie in dialetto | Morrone |
2014 | Elzeviri (articoli) | raccolta | Morrone |
2017 | The poetry of Maria Nivea Zagarella | raccolta | Legas |
2018 | Tra rigore e passione (elzeviri) | raccolta | Bonanno |
2018 | Aa.Vv.-La puisia di M.Nivea Zagarella | piccola antol.critica | stampeacontatto |
2018 | Scacciapinzeri (Argentina - Univ.di Rosario) | poesie | Unr Editora |
2019 | Ncuntràiu lu mari | poesie | Nuova Ipsa |
2019 | Eredità | poesie | Novecento |
2019 | Il tesoro di Rosanna e Francesco | ragazzi | Duetredue |
2022 | Sicilia Matri | poesie | Thule |
2022 | Azzurra | poesie | Thule |
2022 | Nuove pagine di critica militante | raccolta | Bastogi |
2023 | Parole senza fretta | poesie | Bastogi |
(...) Nella poesia della Zagarella la ricerca del senso passa non solo attraverso la riflessione sulla disumanizzazione dell'uomo del nostro tempo e l'apertura del cuore alle tragedie dell'umanità. Per realizzarsi in pienezza essa deve ancorarsi alla memoria per incontrare il tempo che ci ha reso quello che oggi siamo, per viver con maggiore autenticità il presente e proiettarci nella costruzione consapevole del futuro. (...) In questo viaggio verso il senso sulla barcuccia della vita la parola si fa festa di stile, di suono e di armonia. Una parola ricercata, sofferta, talvolta anche rara, capace di rarefarsi e di sfumarsi in attesa di puntini di sospensione, di aggrovigliarsi nell'accostamento di più verbi o aggettivi per ribadire senso, la sostanza di un concetto, di isolarsi a costituire da sola un verso per sintetizzare un mondo. (...) (dalla prefazione di Salvatore Borzì) |
Nuove pagine di critica militante di Maria Nivea Zagarella è una raccolta di articoli scritti per la pagina culturale del quotidiano di Catania "La Sicilia" da marzo 2018 a marzo 2022. I temi affrontati, attraverso puntuali e sempre aggiornate recensioni di testi, si articolano lungo due binari paralleli e complementari. Riguardano figure note, o meno note e opportunamente riscoperte, della Letteratura italiana, siciliana, straniera, sia contemporanee che del passato, con attenzione anche al rapporto fra lingua e dialetto, e opere di intellettuali, scienziati e giornalisti contemporanei (uomini e donne) impegnati in riflessioni su questioni ambientali, di giustizia sociale, di geopolitica, di auto-determinazione della donna e rapporto fra i generi, di psicologia e approfondimento antropologico. L'ampio spettro di problematiche presenti nel volume propone molti spunti di dibattito proficuamente spendibili anche in un contesto scolastico di mirata formazione. |
La poesia salverà il mondo? Stando a Walt Withman, sì! È certo comunque che la poesia scandaglia l’essere e restituisce all’uomo la sua umanità. A questo era pervenuto Aristotele tanti secoli fa, quando affermava che essa plasma la realtà e la filtra con il sentimento. Ed è quanto si nota in questa nuova silloge di Maria Nivea Zagarella, Sicilia matri, che raccoglie testi scritti tra il 2019, il 2020 e il 2021, prima e nel pieno della cosiddetta pandemia. La lingua è la siciliana (di lingua si tratta!) dell’area Lentini-Francofonte con neologismi propri della contemporaneità e con la traduzione a piè di pagina che spesso costituisce poesia a sé... Maria Nivea Zagarella s’affida alla parola per dare alle cose e all’io un senso… ma è anche, e soprattutto, omaggio alla bellezza e alla sonorità della lingua siciliana, tanto amata dai poeti (e guai se non ci fossero loro!), capaci di rinfrescarla, come facevano i Toscani con la loro, e di darle vita e sostanza, cosa che non fanno i politici, incapaci di renderla materia di studio nelle scuole, tutti presi da altro e dall’invadente modernità, cambiando spesso in peggio, come in Chiazza Dante-ex… Il tempo presente con le sue devianti modernità (Smartphonimania,Tatuaggi, Suppunenza, etc) sembra portare il mondo alla deriva, senza certezza, a volte senza cuore, come se fossero state infrante le norme più elementari del vivere civile. Basti tenere presenti i tanti femminicidi, frutto di questo malessere che rode alla base, o le rivendicazioni sociali degli uomini di colore e delle donne contro ogni forma di razzismo. La poetessa vive questo stato d’animo e lo esterna (Verbu ri fimmini, Senza iustizzia mai?) con parole dure anche per i nostri governanti <<sciarrini vilinusi i cuvirnanti>>…Eppure la poesia di Maria Nivea Zagarella nasce da un atto di consapevolezza e di attaccamento alla vita, che pur con le negatività che sono molte, è bella, va vissuta e va fatto in modo che gli altri la vivano, perché è un dono, e come tale, amata. E’ una poesia che guarda al creato e a ciò che esso contempla, e guardando la poetessa dice, chiede e prega (Cc’a razia d’o Signuri…), perché si riacquisti una giusta misura nel rispetto di tutto e di tutti. Così, soltanto così, la poesia potrà salvare il mondo! (Dalla Prefazione di Salvatore Vecchio) |
Dall’oceano della parola novanta liriche affiorano così come arcipelago circondato da mare in tempesta. E in ognuna di queste isole la voce libera di una donna dà vita a canti lievi tutti al femminile dove il persiano Azvard si sostanzia unitamente all’erlebnis tedesco in nome di un’opera che solo il logos greco può dettare. Qui lo spirito si incontra con la natura in comunione armoniosa con il Sacro, mentre Kosmos e caos si abbracciano secondo un arcano mistero le cui origini si snodano lungo i meandri dello stesso Chronos. L’isolana che canta in libertà è un’anima gentile capace di generare intonazioni soavi, sorrette da poche parole volteggianti che generano un’isolita scrittura -tracciata da mano delicata e da tenue inchiostro indelebile- che ben rappresenta ora gli effettivi colori di madre natura, ora le possibili vicende del vivere, ora le eventuali odissee dell’anima. Gioie e dolori, amore e odio, vita e morte, si intrecciano in queste pagine sostanziate mai da urla strazianti, né da inutili esultanze futili, ma piuttosto da lamenti quasi bisbigliati a fior di labbra che, uniti alle abili pennellate lessicali sempre dalle pacate tonalità, inebriano fino a commuovere in nome di una forma poetica capace di eternizzare l’attimo nel divenire…… Ma l’Autrice -immersa totalmente nella bellezza delle sue isole e sfuggendo dalle strettoie nichilistiche- come a volere suggellare la filosofia dell’oltre “nell’infinito andare” anche quando “galleggiamo smarriti come anime perse”…presi dalla ”voglia assurda di correre oggi, ballare, cantare” nonostante la mascherina al volto, “i bambini senza prati, senza sogno di fiori/ favole negli occhi”… è comunque certa che “usciremo dall’imperio di virus che ci intana/ corpi inermi fragili/ più che fili d’erba” e sconfiggeremo ogni male, ogni tristezza, ogni inquietudine, poiché all’Assoluto “tutto gli appartiene”…Versi liberi, autentici, insoliti quelli a seguire capaci di rappresentare la magistrale crasi della resa spirituale–filosofica, il prezioso orizzonte etico-estetico e la rara profondità metafisico-religiosa della poetessa Maria Nivea Zagarella che intrepidamente si racconta. (Dalla prefazione di Maria Patrizia Allotta). |
Contenuti: Il tesoro di Rosanna e Francesco racconta una estate vissuta da due bambini, Rosanna e Francesco, e dalla sorella maggiore Federica lungo un tratto di costa siciliana sul mare Ionio. Piccole, realistiche, occasioni del nostro oggi si alternano, con la complicità di una specchiera magica, all’animazione notturna degli oggetti del “tesoro” dei due bimbi, oggetti che altro non sono che giochi costruiti da loro stessi con plastilina e cartoncino, o giocattolini riciclati, che costituiscono nel loro insieme il ”mercatino” pomeridiano che Rosanna e Francesco montano davanti alla loro villetta in un viale del villaggio marino dove trascorrono la villeggiatura. Occasioni realistiche e “storie” notturne rimandano a problemi contemporanei legati all’ambiente, alla guerra, all’emigrazione, ai moderni strumenti di comunicazione, il tutto sospeso fra fiaba e quotidianità, una quotidianità che coinvolge anche un grosso cane pastore dalle belle macchie nere sul dorso quale se ne vedono nelle nostre masserie. L’estate rinasce come ricordo dei due nonni (che appaiono e agiscono solo nella premessa), che al momento di vendere la villetta trovano dentro una agenda il foglio con l’inventario degli oggetti stilato dai bambini a pro-memoria del loro “tesoro” (retro-copertina). |
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Contenuti: La lanterna magica è una raccolta di dieci racconti legati da una "cornice". In modi ora realistici, ora prevalentemente lirico-simbolici, vengono ripercorsi eventi e problematiche che hanno scosso la socierà italiana nella seconda metà del Novecento. I drammatici interrogativi storici, esistenziali, religiosi del protagonista Giulio, mediati dalla finzione delle immagini proiettati da una vecchia lanterna magica, esplicitano contraddizioni, perplessità, attese in buona parte comuni all'uomo di oggi. Costante la relazione fra il contesto isolano siciliano e aspetti caratteristici e noti fatti di cronaca, ormai divenuti storia, della Roma e dell'Italia del periodo che va dalla contestazione studentesca agli anni di piombo alla crisi delle ideologie di fine secolo. La lanterna magica, oggetto misterioso e fantasmatico è una trasparente metafora della ricerca della Verità nella giustizia, passando attraverso il rispetto integrale della persona nelle sue varie dimensioni, soggettiva, affettiva, familiare, sociale, fisica, spirituale, religiosa, creativa... secondo rinnovati e sostanziali criteri di sacralità, che escludono qualsiasi ricorso alla violenza materiale o culturale. Il testo tuttavia non prospetta soluzioni, sollecita domande, per esorcizzare l'angoscia di morte e qualsiasi tentazione di non-speranza. |
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Maria Nivea Zagarella - Scacciapinzeri - Ed.Prova d'autore (nov-1999) - € 10,00 |
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Maria Nivea Zagarella - Mbò Larimbò: La sagra dei misteri (teatro bilingue) - Poesie in dialetto sicilliano (1996) |
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