Il Lago Biviere di Lentini
 
LA STORIA: Il bacino idrografico del Biviere di Lentini occupa una vasta depressione naturale posta tra la piana di Catania e le falde settentrionali dei monti iblei, a circa 10 km ad ovest del mar Jonio. E' probabile che esso anticamente fu realizzato tra la fine del XII sec e l'inizio del XIII sec. ad opera dei Templari che, per realizzare una grande riserva da utilizzare per la caccia e la pesca, sbarrarono con una possente muraglia l'alveo del fiume Trigona-Galici, qualche centinaio di metri prima che le sue acque confluissero nel san Leonardo. In esso erano 2 isole, una denominata isola grande e l'altra isola piccola e nel lato nord aveva una sorta di promontorio chiamato 'cannedda di S.Francesco'. l'estensione era di circa 4 kmq e la profondita' massima era di poco inferiore ai 2 metri, anche se in annate molto piovose poteva arrivare sino ai 4 metri. Nel Biviere crescevano spontanee numerose specie di piante e per questa sua ricca e lussureggiante flora lacustre, costituiva l'habitat ideale per rari e bellissimi volatili. Testimonianze locali ricordano la presenza, fra le tante, di cicogne, aironi, cigni, fenicotteri e aironi. Altre risorse del Biviere erano la pesca, la caccia, la canna di palude che veniva tagliata e poi venduta e la produzione del frumento marzuolo. A descrivere le bellezze del Biviere sono soprattutto i viaggiatori stranieri. Charles Didiere, nell'agosto del 1829, scrisse del Biviere come della terza meraviglia della Sicilia anche se portatore di febbre e di morte. Purtroppo infatti il territorio intorno al lago non appena arrivava il caldo diventava l'impero della morte e della malaria. E fu proprio la malaria, descritta anche dal Verga, a segnare il destino del lago. La storia della sua bonifica inizio' subito dopo l'unita' d'Italia. Dopo un primo progetto di risanamento del 1876, il piano di bonifica fu realizzato nel 193 ad opera del barone Beneventano e dell'Ing.Pisano. I lavori durarono circa 30 anni e scomparve cosi' il lago Biviere di Lentini, il piu' vasto bacino dell'isola.

IL LAGO OGGI  - Le sempre piu' esigue risorse idriche e i maggiori fabbisogni d'acqua per uso agricolo e industriale hanno portato, alla fine degli anni 70 alla ricostruzione del lago di Lentini. Esso, pur essendo piu' piccolo anche se piu' profondo del suo predecessore, ha un perimetro di 14 kmq e una capacita' d'invaso di 127 milioni di mc d'acqua. Per la sua posizione geografica e' diventata una preziosa oasi naturalistica. Da censimenti della LIPU sono state contate 25000 presenze di volatili, appartenenti a 150 specie diverse, 15 delle quali vi nidificano. La vegetazione ha avuto una ripresa immediata e nell'invaso sono state immesse numerose specie di pesci. Attualmente l'oasi del Biviere non e' liberamente fruibile e gia' da tempo sono stati avanzati progetti per la realizzazione di strutture ricettive e sportive. 

LA FAUNA: La presenza più interessante è quella degli   aironi bianchi maggiori, specie sino a pochi anni fa particolarmente rara in Europa, ma ora in espansione. A Lentini, negli anni 93-95, hanno svernato tra i 20 e i 40 individui: un record per la Sicilia! Sono comuni anche l'airone rosso e l'airone cinerino, la sgarza ciuffetto, la garzetta.  Oche anatre cigni sono particolarmente comuni. Nel gennaio '95 ha sostato un gruppo di circa 40 oche selvatiche; dal '92 ad oggi hanno regolarmente svernato circa 2000 anatre di varie specie. Le cicogne sono l'elemento più spettacolare dell'avifauna nidificante del lago. Nel '92 due coppie hanno nidificato per la prima volta in Sicilia, partorendo rispettivamente due e tre piccoli, nell'inverno '94-'95, fatto senza precedenti per l'Italia, sei individui hanno sostato nel lago. Il cormorano, uccello pescatore di grandi dimensioni, nidifica in colonie e si riunisce, al di fuori della stagione riproduttiva, in affollatissimi dormitori. Effettua la pesca in gruppo, spesso costituito anche da centinaia di individui. E' presente a Lentini in enorme concentrazione: oltre 4000 individui svernanti nel 1994. Negli anni successivi oltre 2000 uccelli presenti.Un tale numero consuma fino a 1 tonnellata di pesce al giorno! Tra i rapaci, richiamati dalle opportunità alimentari vi sono:    il falco pescatore, il falco di palude e il falco pellegrino (uccello molto studiato per le problematiche conservazionistiche). Nel '94 e nel '95 ha svernato un falco pescatore, fatto eccezionale per la Sicilia. D' inverno si contano normalmente circa 30 falchi di palude.   Folaghe, gallinelle d'acqua e porciglioni sono specie nidificanti piuttosto comuni.Vivendo principalmente tra fitti canneti sono di difficile osservazione, anche se la loro presenza è segnalata dal canto. Lentini è l'unica località siciliana dove è stato documentato lo svernamento di    gru: 3 nel '93, 5 nel '94 e 6 nel '95. Sono particolarmente carattiristiche per le grandi dimensioni: oltre due metri di apertura alare, con sei chili di peso. Vi sono anche limicoli Tra i più comuni vi sono a Lentini il cavaliere d'Italia, l'avocetta e la pittima reale. Nel '93/'94 circa 80 avocette hanno svernato nel lago. Nell'estate del '91 si sono riprodotte su un'isoletta nella zona centrale del lago ben 100 coppie di cavalieri d'Italia, ma l'innalzamento delle acque negli anni successivi ha sommerso l'isola e non ha più consentito la nidificazione. Ciononostante, la presenza di questi uccelli resta molto nutrita. Vi sono pesenze di spatole. Si osservano a Lentini con frequenza e numero straordinari, unici per l'Italia. Durante le migrazioni sono stati ripetutamente osservati stormi di oltre 200 individui. Lo svasso maggiore è un uccello acquatico, che nei mesi freddi migra dal nord Europa verso zone più calde. Sono caratteristiche le sue parate nuziali. A Lentini sono stati osservati anche 200 individui svernanti, la più grossa concentrazione per la Sicilia. Dal 1991 ha cominciato a nidificare: il numero delle coppie è andato rapidamente crescendo. Oltre 80 coppie sono state contate nel 1994.Con la realizzazione di un corretto piano socio-culturale e con la giusta valorizzazione della zona archeologica e dell'invaso si potrebbe attuare un programma ambizioso di rilancio economico-culturale di Lentini. E' una sfida per il nuovo millennio alla quale il Comune di Lentini e la provincia di Siracusa sono chiamati a rispondere con progetti specifici.

LA VEGETAZIONE:  Anche la vegetazione palustre ha avuto, con la creazione del nuovo invaso, una subitanea ripresa, con uno sviluppo rigoglioso di molte piante adatte a formare un habitat eccellente per la sosta e la nidificazione degli uccelli. Callitriche stagnalis: Pianta perenne sommersa o natante. Ha fusto lungo 40 cm, foglie a stella e peli squamosi. Le foglie emerse sono lanceolate, lineari. Ceratophyllum demersum: Pianta sommersa di lunghezza da 1 a 2 m. Cresce velocemente, producendo una grande quantità di ossigeno, necessario alla vita dei pesci che, da questa pianta, vengono anche nutriti. Myriophyllum spicatum: n latino myriophyllum significa mille foglie. Questa pianta è la specie più comune, presente in tutto il mondo, ad eccezione dell'Africa centrale e dell'Australia, ove sono presenti altre specie della stessa famiglia. I fiori, con otto stami, sono anemofili, cioè il polline viene trasportato dal vento. Le foglie pennate, divise in segmenti filiformi, sono riunite in verticelli di 4 elementi e sono lunghe 35 cm. Phragmites communis: Graminea alta da 1 a 4 m, cresce abbondantemente nelle zone anche parzialmente allagate. Le foglie sono grigio-verdi, larghe 2-3 cm, liscie ai margini e con venature parallele. La sommità dei gambi è marrone e termina con un ciuffo piumoso. La pianta si propaga con rizomi lunghi fino a 4 m. Forma grandi masse di vegetazione lungo i laghi e i fiumi con corrente debole. Tamarix: Pianta simile alle eriche, molto comune lungo le spiagge marine, ma diffusa anche lungo i fiumi. E' un arbusto a rami gracili, allungati; i fiori, bianchi o rosei, sono riuniti in esili spighe cilindriche. Scirpus lacustris: E' molto simile ad altri giunchi, perciò non è facile la sua esatta identificazione. I suoi gambi sono verde brillante, alti fino a tre metri, privi di foglie, per metà sommersi.E' molto comune ai margini di laghi, stagni, fiumi con corrente debole. Ultricularia vulgaris: Pianta perenne il cui fusto è lungo dai 50 ai 200 cm. L'infiorescenza è a racemo semplice; le foglie, con nervature pennate, sono ripartite in fini segmenti recanti vescicole. La pianta, infatti, può nutrirsi di piccoli crostacei catturati all'interno della vescicola. Questa, al minimo urto, si apre affinchè la pressione dell'acqua possa far sì che l'animale venga aspirato all'interno, ove viene digerito con particolari succhi prodotti dalla pianta. La distribuzione della specie di questa famiglia è poco conosciuta. Potamogeton crispus: Viene anche volgarmente chiamata lattuga marina. Di origine statunitense, fu importata prima del 1814 in Europa. Si tratta di una specie annuale. Essa ha numerose ramificazioni. Il fusto è lungo dai 20 ai 200 cm. Le foglie sono brune, rosse o verde smeraldo. Produce spighe che vengono rette da un corto asse.

I PROGETTI FUTURI: L'amministrazione di Lentini sta lavorando all'idea di realizzare un complesso attrezzato di campi da golf in prossimità del lago, che, garantendo rigorosamente l'ambiente, valorizzerebbe l'intera area naturalistica. L'attuazione del progetto potrebbe costituire una svolta per l'economia locale. Le risorse occorrenti, che ammonterebbero a parecchie decine di miliardi, darebbero certamente un impulso alle attività edili ed artigiane e creerebbero molti nuovi posti di lavoro. Ma sarebbero soprattutto il turismo e le attività commerciali ad essere beneficiate, perchè il complesso attrezzato dei campi da golf porrebbe Lentini nel circuito dei grandi flussi turistici nazionali ed internazionali. Il progetto di massima e' stato realizzato dall'arch. Luigi Caccia Dominioni. Questa e' la sua idea:  Nella piana del Biviere, al centro di un territorio di vitale interesse storico, archeologico e artistico, per la Regione e per il Paese, è possibile realizzare un Golf di ventisette buche ed un complesso alberghiero residenziale, servito dai collegamenti autostradali e dal vicino aeroporto di Catania. La realizzazione è proposta entro i limiti della zona già individuata nel P.R.G. di Lentini ai piedi degli straordinari Giardini del Biviere, meta di visitatori da tutto il mondo. Le ammirate essenze mediterranee e le acclimatate essenze tropicali, già sperimentate nei Giardini stessi del Biviere, saranno le piantumazioni nel verde del Golf, costituendo un esempio unico per la Regione, l'Italia e l'Europa. All'interno della zona, l'insieme albergo-club house lambirà la strada di accesso, mentre i due complessi residenziali (Case del Lago e Case dello Zoccolo del Biviere) saranno lievemente arroccati a levante e a ponente dei campi da gioco. Buona parte delle costruzioni accorpate saranno realizzate sullo zoccolo del Biviere, con a fianco un contro-zoccolo tutto giardini, terrazzi, vivai con al centro due campi da tennis. Un'altra parte di costruzioni, poste invece di fronte, lambiranno i campi da gioco con un andamento più disteso. Tutti gli insediamenti saranno comunque costituiti da case basse differenti l'una dall'altra per forma ed altezza, ma riunite a formare due borghi, sotto i quali i parcheggi scompariranno alla vista, con conseguente totale salvaguardia ambientale. Per attuare tutto ciò l'arch. Luigi Caccia Dominioni propone quattro tipi edilizi fondamentali, che potranno essere realizzati ad un solo o a due piani: la Casa Quadra, la Casa di Scipio, la Casa di Scipione e il Bastione cerniera. Tali piani,opportunamente alternati, creeranno sempre un insediamento sviluppato e disteso e sempre mortificato in altezza, in cui l'alternanza dei tetti, delle terrazze e delle varie altezze consentiranno un andamento articolato, mai monotono o ripetitivo, evitando completamente l'effetto a schiera e realizzando invece qualcosa di vecchio e di nuovo ed un modello certamente unico e bellissimo. Gli elementi architettonici, anche se reinterpretati in chiave moderna, restano quelli della tradizione. Caratteristici muri in pietrame divideranno le varie proprietà e faranno da bastione e da zoccolatura alle costruzioni, tutte dotate di un giardino o di una terrazza. Completa il quadro il rispetto per i materiali locali: parapetti in ferro, pietra di Santa Barbara di Militello, pietra di Ragusa e basalto locale, abbinato ad intonaco tono su tono, coperture con materiale tipico. Il tutto senza rinunciare a soluzioni impiantistiche estremamente funzionali e assolutamente attuali. Nelle varie soluzioni l'architetto Caccia Dominioni ha indicato, oltre alla distribuzione interna, anche la posizione stessa dei mobili, che determinano in modo preciso e sicuro la migliore soluzione in pianta di ogni tipo di appartamento nei vari tipi di case. Si otterrà, in questo modo, un insieme molto moderno, ma tale da poter meritare di diventare antico. Nel Golf, pianeggiante ma poderoso per andamento e misure, vi saranno essenze mediterranee e tropicali già pronte al trapianto nei vivai in luogo e due o tre laghi, che interesseranno un notevole numero di buche. I percorsi avranno tutte le partenze e gli arrivi vicinissimi alla Club-house (caratteristica essenziale per il successo di un buon Golf-Corse); pure prossima sarà una grande arena ovale, scavata al fine di assorbire totalmente la presenza o il movimento delle auto, dei cars o dei carrelli dei giocatori. Dall'arena solo l'ovale della copertura emergerà dal terreno, come ad indicarne appena la presenza. Brevi collegamenti sotterranei uniranno l'arena alla Club-house e al driving-range, che viene pensato al centro della piana e nelle vicinanze della Club-house ed incassato nel terreno per essere più tutelato e non arrecare disturbo. Sono interessanti per la riuscita della Club-house, il piano dei servizi, interrato di un metro e mezzo rispetto al livello medio di campo ed il piano dei locali di soggiorno e ristorante, posti un metro e mezzo sopra il livello del campo stesso, per poter arrivare, partire o passare da un piano all'altro anche senza l'uso di scale e gradini. Così, giocatori e carrelli arriveranno facilmente al sotterraneo e giocatori e spettatori potranno senza difficoltà raggiungere sale e ristoranti. Come si può notare, lo spirito che muove l'architetto Luigi Caccia Dominioni nella ideazione di questo complesso è quello di comprendere a fondo il genius loci del Biviere di Lentini e di esaltarne a tal punto le caratteristiche, da riuscire a dar vita ad un progetto che costituisce per questa zona una occasione unica e irripetibile per uno sviluppo sicuramente giusto nei termini della tradizione, della modernità e anche della necessità per Lentini di avere finalmente un vero e più volte auspicato valido polo turistico-ricettivo.
 
alcune foto del Lago di Lentini
 
n.b.: clicca sull'immagine per ingrandirla
 

 

                               

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