Lentini: Uomini illustri
 
Pittagora
 
Come i conterranei Gorgia e Agatone, cosi' lo scultore Pittagora contribui' con la sua arte a rendere fama ed onore a Leonzio presso gli antichi greci, in quel periodo del V secolo a.C. di evoluzione e di civilta'. Pittagora da Leonzio viene spesso confuso con lo statuario di Reggio che porta il suo stesso nome. E le opere piu' insigni uscite dal suo scalpello spesso vengono attribuite allo scultore reggino, non solo, ma qualche autore giunge perfino ad escludere l'esistenza di un Pittagora leontino. Pittagora precedette la scuola di Fidia e le sue opere, piu' che in Grecia, vennero elaborate e erette in Sicilia. A Delfi e in Olimpia si annoveravano a lui poche ma le piu' belle statue come quella di Europa sul toro e quella di Apollo in atto di uccidere a frecciate il serpente Pitone. Ad Agrigento, presso il foro, eresse il colosso di bronzo raffigurante Ercole, la scultura di Apolline nel tempio di Castore e Polluce nonche' quelle bellissime degli stessi Castore e Polluce in cui si rilevavano con particolare finezza i capelli e i nervi. A Siracusa diede sul marmo lo zoppo claudicans, che eccitava negli ammiratori il senso del dolore della piaga dello zoppicante e la statua di Dionisio a Siracusa e' ritenuta opera del leontino come pure quella di Giove ad Agrigento che, successivamente fu portata in Grecia. La statua di leontino da Messina, vincitore olimpico, quella di Protolao di Mantinea, di Dromeo di Stinfalo e di diversi altre magnifiche sculture, sono enumerate da Pausania e addebitate al nostro Pittagora assieme a quella di Astilo Siracusano. Secondo il noto studioso lentinese Salvatore Ciancio le due famose statue conosciute come "Bronzi di Riace", furono opera dello scultore leontino: a questa sua analisi dedico' un volumetto "chi come dove: i bronzi di Riace". Circa l'epoca esatta in cui visse Pittagora nessuno scrittore sa dare notizie precise, ma si ha la certezza che fiori' verso la meta' del V secolo a.C.. 
 
 
  I bronzi di Riace sono lentinesi?