- Lentini: Uomini illustri
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- Agatone
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- Agatone nacque nell'antica Leonzio
nel 447 a.C. da una ricca famiglia di magnati e mori' ad Atene nel 400. Fu amico
indivisibile di Platone e di Euripide; frequento' la scuola di Socrate e a
trent'anni il suo capo fu coronato dall'alloro ai giochi olimpici. Intorno alla
sua vita e alle sue opere i cronisti del tempo ci tramandarono scarsissime
notizie. Sappiamo solo i titoli delle sue 5 tragicommedie: Fiore, Telefo, Tieste,
Acrope, Alemeone. Quando nel II secolo a.C. nacque la scienza nuova, cioe' la
critica, si crearono, con essa, diverse categorie per distinguere i buoni dai
cattivi scrittori; si chiamo' "canone" la classe principale che
conteneva i modelli di ciascun genere letterario. Dei poeti tragici in prima
classe furono annoverati: Eschilo, Sofocle, Euripide, Ione, Acheo, Agatone. Non
menomarono, dunque, gli antichi critici il valore letterario di questo sommo
leontino e forse Aristotele non esagera se lo loda e lo avvicina all'altezza del
divino Omero allorquando Agatone descrisse il carattere di Achille nell'eccidio
di Troia. Lo stesso Aristotele, poi, biasima Agatone come uomo dicendolo
effeminato, gentile e corrotto e attribuisce a lui la causa prima della
decadenza della tragedia greca, per aver introdotto i versi intercalari, cioe' i
cori in musica fra un atto e l'altro dello spettacolo, senza che questi cori
avessero relazione con la tragedia. Il prof.Pisano Baudo, nella sua "storia
di Lentini" a proposito di questa accusa contro Agatone scrisse una sua
erudita confutazione, in cui finisce sostenendo che << Agatone con
l'innovazione del coro non contribui' alla decadenza della tragedia in Atene ma
ritrasse nelle sue tragedie la decadenza dei tempi in cui visse; e' meno
fortunato di Eschilo e Sofocle, ma d'ingegno non meno potente, avrebbe potuto
coi suoi drammi consolidare la civilta' e la potenza nazionale se l'educazione,
le idee e i costumi aristocratici non gli avessero impedito di conoscere la
corruzione della sua eta' e quella dell'arte.>>
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