- I QUARTIERI STORICI E I
TOPONIMI DI LENTINI
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- URFANEDDI
- (orfanelli)
- Piazza
Raffaello
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- Il
toponimo e’ relativo all’orfanotrofio affidato al Conservatorio delle
donzelle recluse cui era annessa la chiesa di S.Antonio Abate. Nel 1862 il
convento ospitava 8 novizie e godeva di una rendita annuale di 1384 lire
che veniva utilizzata per le spese di culto, beneficenza ed insegnamento.
Il conservatorio possedeva un gruppo di case attigue che facevano parte
integrante dei servizi connessi al mantenimento delle donzelle. La chiesa
di S.Antonio Abate era celebre per la festa in onore di San Sebastiano che
veniva celebrata il 20 gennaio in forma solenne con una messa e con al
relativa processione a cui partecipava gran parte della cittadinanza. Di
questi solenni festeggiamenti si hanno notizie fino al 1922.
Successivamente, l’area dell’edificio fu adibita ad asilo comunale
(giardino d’infanzia) intitolato a Maria di Savoia (a Lentini il primo
asilo infantile, fondato nel 1867, era stato istituito per ospitare gli
orfani degli ammalati di colera ed era intitolato al principe Amedeo. Fu
soppresso nel 1884) e tutte le suppellettili, gli arredi e le immagini
sacre vennero disperse nelle varie chiese di Lentini. Il fercolo di
S.Sebastiano e il quadro di S.Michele Arcangelo furono portati nella
chiesa di S.Francesco di Paola, dove sono tuttora. La “vara” (il
supporto, solitamente ligneo, che serve a sostenere il fercolo) sormontata
da 4 colonne lignee, fu portata nella chiesa di S.Luca e qui servi’ come
ornamento dell’altare maggiore sino al 1936 circa. In quell’anno il
canonico Alfio Sferruzzo, modificando la struttura dell’altare, tolse la
vara che venne rilegata nella sagrestia e smontata. Le colonne furono
utilizzate per ornare gli altari laterali. Essendo parroco il reverendo
Gozzo, furono apportate ulteriori modifiche alla chiesa e delle colonne si
persero le tracce. Successivamente, sotto il parroco Radino, scomparve
anche la cupola che sormontava la vara. Altri quadri della chiesa furono
portati nella chiesa della Madonna del Carmine, dove sono tuttora
conservati. L’area dell’antica chiesa, eliminata la gradinata
d’accesso prospiciente l’attuale Piazza Raffaello, ospita la
biblioteca comunale. Il vecchio convento intorno al 1908 venne trasformato
in scuola media e successivamente divenne sede dell’Istituto
Professionale per il Commercio.
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- Notizie tratte da "i luoghi
della memoria" di Cirino Gula e Franco Valenti - Ediprint - SR
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