I QUARTIERI STORICI E I TOPONIMI DI LENTINI
 
SANTA MARA VECCHIA
(Santa Maria Vecchia)
Zona di Piazza Alemagna
 
Con questo nome si indica il quartiere costruito intorno alla antica cattedrale di Lentini. Il toponimo nasce agli inizi del XVIII secolo, ed e' la corruzione di Santa Maria Vecchia, nome con il quale venne indicata l'antica cattedrale di Lentini, intitolata alla Madre di Dio, per distinguerla dalla nuova chiesa che, dopo il terremoto del 1693, venne costruita sull'attuale piazza principale di Lentini e dedicata a S.Maria La Cava e a S.Alfio. Il nome originario con cui e' ricordata la chiesa nella descrizione degli storici e'  quello di S.Maria la Cava. Non e' chiaro se l'appellativo "la cava" (ovvero nella cava o alla cava) sia da collegare alla presenza di un banco di calcarenite da cui si estraeva materiale da costruzione, appunta la cava, o alla particolare conformazione topografica della zona che, essendo delimitata da due colline dalle ripide pendici, forma una valle o "cava". La chiesa, dedicata alla Madonna, il cui culto a Lentini aveva antiche origini e sino al XV secolo era il piu' importante della citta', in antico fu insignita del titolo di cattedrale. Le origini dell'edificio sono collegate, nel racconto della vita dei Martiri Alfio, Filadelfo e Cirino, alla attivita' di edificazione di luoghi di culto voluta dalla nobile lentinese S.Tecla. La chiesa fu innalzata nei pressi della casa della nobile Isidora, madre di S.Tecla, sulla sommita' della scalinata che attualmente raccorda Piazza Oberdan con Piazza Alemagna e via S.Francesco d'Assisi, costruita nel 1886. Secondo un'altra tradizione, gli architetti incaricati della costruzione dell'edificio trasformarono in luogo di culto cristiano una precedente costruzione pagana, detta "Basilica degli astronomi". La consacrazione della chiesa era ricordata e celebrata con sollennita' l'8 settembre, data in cui a Lentini si festeggia la nativita' di Maria. Durante il terremoto del 1693 la chiese venne completamente distrutta. Ai fedeli lentinesi si pose immediatamente il problema della riedificazione dei luoghi di culto. Essendo il capitolo della chiesa di S.Maria la Cava privo dei fondi necessari alla riedificazione, dopo aspre polemiche e lotte tra il clero e i fedeli dell'antica cattedrale e quelli della piu' recente chiesa di S.Alfio, si arrivo' a un compromesso, grazie all'opera di mediazione del Vescovo di Siracusa e del Vicere' di Sicilia preposto alla riedificazione delle citta' devastate dal terremoto: la nuova chiesa sarebbe sorta sull'area della vecchia basilica di S.Alfio, sarebbe stata costruita con i fondi di entrambi i capitoli, i capitoli si sarebbero riuniti e la chiesa avrebbe preso il nome di S.Maria la Cava e S.Alfio, mantenendo i privilegi della vecchia basilica nonche' il titolo di ex-cattedrale. Nel sito della sagrestia della vecchia chiesa fu costruita successivamente l'attuale chiesa della "Campana". Dell'antico edificio sino a qualche decennio fa si conservava una lapide funeraria marmorea che si trovava al centro della chiesa, lapide che, trasportata nella chiesa rupestre del crocefisso e collocata davanti all'altare con il Pantocratore, qualche decennio fa venne trafugata da ignoti.
 
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Notizie tratte da "i luoghi della memoria" di Cirino Gula e Franco Valenti - Ediprint - SR
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