- I QUARTIERI STORICI E I
TOPONIMI DI LENTINI
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- CUDDARIA
- (Corderia)
- Piazza
Raffaello - via Focea
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- Con
il termine "Cuddarìa" si intende la zona compresa tra piazza
Raffaello e la scuola media Riccardo da Lentini. E' questo uno dei
toponimi più antichi di Lentini; infatti la tradizione delle botteghe dei
cordati in questa area risale al XVI secolo. Quando ancora l'economia
della città di Lentini non era quasi interamente basata sulla
coltivazione degli agrumi, una delle più importanti risorse economiche
era data dalla realizzazione di corde e funi. Questa attività artigianale
era importante sia per i risvolti commerciali (la vendita di cordame era
molto più intensa di ora, anche per il maggiore uso che allora se ne
faceva) sia perché rappresentava un notevole sbocco occupazionale per la
manovalanza locale. Questa attività richiedeva, infatti, molta
manodopera, molta acqua, per la lavorazione delle fibre vegetali che
costituivano la materia prima delle corde e, soprattutto, ampi spazi, per
poter stendete e tirare le funi. Da questa necessità di operare in spazi
aperti, nasce l'ubicazione delle corderie ai limiti estremi delle città,
per cui le botteghe dei cordai si trovavano alla periferia dei centri
abitati. Prima che la città venisse riedificata più a valle, dopo il
terremoto del 1693, la zona ad Ovest della chiesa di Sant'Alfio era
considerata periferia e questa fu l'area occupata dalle botteghe dei
cordai. Quando anche questa area venne lentamente occupata dalla attività
di edificazione dei lentinesi che abbandonavano le zone collinari per
spingersi verso la pianura, i cordati furono costretti anche loro a
spostarsi più a valle. La zona a ridosso della chiesa di Sant'Alfio prese
il nome di corderia vecchia, mentre il termine "cuddaria", puro
e semplice, indicò il nuovo sito (corderia nuova). L’attività dei
cordai a Lentini volge al termine agli inizi di questo secolo. Tra gli
ultimi cordai che operarono a Lentini si ricordano i fratelli Giudice e
mastro Andrea Melingi.
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- Notizie tratte da "i luoghi
della memoria" di Cirino Gula e Franco Valenti - Ediprint - SR
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