- I QUARTIERI STORICI E I
TOPONIMI DI LENTINI
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- BADIA
- (Abbadia)
- Zona di Piazza Dante e Via Arimondi
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- Con questo nome si indica il quartiere
costruito intorno all'odierna chiesa della SS.Trinita'. Il toponimo nasce
intorno al XVIII secolo, quando in questo sito viene costruito il
monastero delle Clarisse e l'annessa chiesa dedicata alla SS.Trinita' (la
chiesa era indicata come la chiesa dell'abbazia - dal latino tardo abbatia,
a chiesa d'a Bbadia). L'area del cernobio era quella occupata attualmente
dalla scuola elementare 2° circolo che non a caso e' conosciuta anche
con il nome di ex monastero. A Lentini, il primo convento delle Clarisse
fu costruito nel 1312 dalla Regina Eleonora. Successivamente furono
costruiti altri 2 monasteri, quello della SS.Trinita' nel quartiere dei
Cosentini (alle falde del colle Tirone) e quello di San Marziano nei
pressi dell'attuale chiesa dell'Immacolata. Il terremoto del 10 dicembre
1542 distrusse parte del monastero della SS.Trinita'. Le suore che
scamparono al sisma, 5 in tutto, furono alloggiate in un luogo piu'
sicuro, le chiese di S.Leonardo e di S.Marziano. In seguito furono accolte
in un edificio piu' ampio, di proprieta' della nobile famiglia Falcone.
Nel 1543, nello stesso luogo, fu eretto il nuovo monastero della
SS.Trinita' al quale fu annessa nel 1546 la chiesa di S.Marziano. Nel 1551
il vecchio monastero venne riedificato sul primitivo sito e parte delle
suore vi si trasferi'. Si ebbero cosi' a Lentini 3 conventi dell'ordine
delle Clarisse: due sul colle Tirone, Santa Chiara e SS.Trinita' Superiore
e uno nei pressi del palazzo Falcone, SS.Trinita' inferiore. Con il
terremoto del 1693 i 3 monasteri vennero distrutti e per procedere
celermente alla ricostruzione i loro beni vennero riuniti, Il nuovo
convento, con il titolo di SS.Trinita' e S.Marziano, sorse nell'area del
palazzo Falcone i cui componenti erano morti durante il sisma. L'attuale
chiesa, anch'essa intitolata a San Marziano e alla SS.trinita' fu
edificata sui ruderi dell'attiguo palazzo della famiglia La Palumba. Per
permettere alle suore di assistere alle funzioni religiose senza
mescolarsi al resto dei fedeli, come imponeva la regola della clausura,
furono realizzate delle grate divisorie, ancora oggi visibili nella parete
a destra della chiesa. Nel 1862 il convento ospitava 10 suore, 4 novizie e
5 converse. Il monastero comprendeva 2 ampi saloni adibiti a dormitorio,
vari magazzini, stanze di lavoro, ripostigli e dispense.
L'abolizione dell'ordine religioso nel 1866, porto' alla chiusura del
convento per cui l'edificio divenne proprieta' del Comune. In stato di
abbandono per molti anni e successivamente adibito a magazzino comunale,
nel 1912 divenne sede di scuola elementare. Negli anni 34-35 a sancire il
definitivo distacco tra la chiesa e il convento, dietro le grate fu
innalzato un muro.
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- Notizie tratte da "i luoghi
della memoria" di Cirino Gula e Franco Valenti - Ediprint - SR
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