I BENI ARTISTICI E CULTURALI
L'archivio storico comunale
L'Archivio storico del Comune di Lentini è situato in via Teocle n. 14, alla fine della scalinata che dalla via Regina Margherita porta al quartiere Roggio. Siamo nel cuore del centro storico di Lentini. Un portoncino immette nel giardinetto d'ingresso di quella che fu la casa della famiglia Bugliarello, irreversibilmene intaccata da una ristrutturazione che ne stravolse l'originario impianto per farne aule di un asilo comunale. Immersa in un raccolto silenzio, l'ampia corte, attorno alla quale si dispongono le aperture degli ambienti interni, mantiene tuttavia il fascino d'altri tempi e predispone la mente ed il cuore ad entrare con rispetto nel luogo che custodisce una parte della memoria locale.
LArchivio storico del Comune di Lentini è uno dei pochi Archivi in Sicilia interamente riordinati ed i cui inventari sono depositati presso la Soprintendenza archivistica per la Sicilia. Attualmente è costituito da 10 fondi per un ammontare complessivo di circa 8000 unità archivistiche.
Il fondo dell'Antico regime
I terremoti del 1542 e 1693 rovinarono tra le macerie la documentazione più antica di cui tuttavia rimane traccia, ad esempio, in un centinaio di pergamene dei secoli XIII e XIV conservate presso l'archivio di Stato di Siracusa e nelle copie settecentesche di documenti ed atti del XIV e XV secolo conservate nel fondo dell'Antico Regime dell'archivio di Lentini.
Ma non solo i terremoti hanno "lavorato" alla distruzione della documentazione più antica: per l'incuria degli uomini pure gran parte della documentazione settecentesca è andata perduta. Nonostante ciò, le 408 unità archivistiche che costituiscono il fondo dell'Antico regime (A, 1392-1817) restituiscono alla comunità ed agli studiosi di storia locale un significativo complesso di atti e documenti utili alla ricostruzione degli usi e delle maggiori attività dell'antica università di Lentini. Oltre al "Libro rosso"(1518-1781), ad un "Registro di Privilegi"(1392) e ad una "Giuliana delle scritture" per il titolo di Senato della città di Lentini (1339-1760), sono di particolare interesse storico, artistico e religioso le patenti sanitarie marittime, ovvero i documenti (spesso fregiati da preziose incisioni) che attestavano lo stato di buona salute dell'equipaggio e descrivevano il tipo di imbarcazione e le merci trasportate dalle navi che attraccavano al "caricatore" di Agnone.
Gli altri fondi
Ben più consistenti i fondi archivistici del periodo preunitario (B,1818-1860) e postunitario (C, Serie dei registri, 1860-1957; D, Titolario 1860-1896 ed E, Carteggio per categorie, 1897-1957), che rappresentano, con oltre 6000 unità archivistiche, il grosso della documentazione conservata presso l'archivio storico comunale.
Di particolare interesse sono ancora
- i fondi del soppresso Ente Comunale di Assistenza (G, E.C.A., 1820-1978), che riunisce una grossa parte della documentazione delle opere pie e della congregazione di carità;
- il fondo della Banda Musicale di Lentini (P, 1868-1963) con le partiture di oltre 500 opere, per lo più anche trascritte per banda dai diversi direttori;
- il piccolo fondo del Comitato Pro Lentini (L, 1945-1967), istituzione che controllava le attività dei sottocomitati"Pro musica","Attività assistenziali" e "Società sportiva Leonzio", che permette tra l'altro una ricostruzione organica delle attività istituzionali relative al controllo ed all'organizzazione della banda musicale dal dopoguerra sino al suo scioglimento;
- i due archivi privati delle famiglie "Beneventano" (H) e "Bugliarello" (I).
Il fondo "Beneventano" riguarda in particolare l'amministrazione delle proprietà e l'attività politica del barone Giuseppe Luigi, divenuto senatore nel 1908, e dei suoi eredi. Si tratta di una piccola parte di quello che doveva essere il vasto archivio di famiglia ormai distrutto nella sua integrità e smembrato al momento della vendita a privati dei mobili contenenti parte della documentazione più antica e della ricchissima biblioteca.
Il fondo "Bugliarello" raccoglie la documentazione dei fratelli Alfio e Federico, che tra il 1840 e gli anni immediatamente successivi all'annessione piemontese furono rispettivamente amministratore di diverse opere pie e ricevitore dei rami e diritti diversi. Il fondo contiene anche la documentazione del percettore comunale Sebastiano Cicirata.
La storia di Lentini trova quindi ampie fonti nel suo archivio che, malgrado le lacune, conserva pressoché intatta l'enorme potenzialità dialogica con la comunità che storicamente lo ha prodotto.
Altre carte tuttavia giacciono ancora nell'abbandono (per esempio quelle ammassate nel vasto deposito comunale di Santuzzi), destinate ad un degrado irreversibile.
E' una storia infinita di indifferenza verso i beni culturali della città.
Tuttavia. L'interesse crescente dimostrato negli ultimi anni dalle scuole cittadine con esperienze didattiche sulle fonti della storia locale, la produzione di tesi di laurea sempre più numerose condotte su documenti d'archivio, le mostre documentarie prodotte da studiosi ed associazioni testimoniano un'attenzione nuova da parte della città nei confronti del suo Archivio e fanno sperare che non siano lontani i tempi in cui possa maturare anche una sensibilità politica nuova che senta come dovere improrogabile la conservazione dei beni culturali della città e guardi all'Archivio storico del Comune anche come luogo di produzione e promozione culturale.
Salvatore Stefano Bombaci
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