ALFAMUSIC   &    RAI-TRADE

Presentano:

SUPRA MARI, il nuovo album di Alfio Antico.

Nun cantu da cantastorii

e mancu recitu da pueta…

‘nta li vini di li mè mani

viru, ascutu e obbedisco.

Matinati, jorna e siri

tardi uri, nuttati interi

viniti e turnati

e nun siti mai uguali…

….Pulitu villutu russu

….Fucusu sacro paceri

….Paci ca t’assetti accantu a mia

Quannu cu tia staiu nenti mi dici

mutu silinziusu a passiari mi fai stari

cu passi lenti calmi e ritardati

gudennu sull’epuca e sull’anticu

unni vecchiu nun’nnè mai

Alfio Antico

 

 

Il Nuovo CD: “SUPRA MARI”

(C & P 2002 Alfamusic – Raitrade)

Ascoltare "Supra Mari ", è il modo più semplice per capire come è stato possibile mescolare due stili così differenti come la Musica Medioevale e l'Etnica Tradizionale in una perfetta combinazione impreziosita da bellissime melodie cantate in lingua siciliana.

Alfio Antico ha saputo scavare profondamente nelle radici di quella sua "Madre Terra", così come nei suoi ricordi d'infanzia, incontrando la sensibilità artistica di Luigi Polsini (Chitarre medioevali, plettri etc), Sandro Pippa (percussioni) e Amedeo Ronga(Contrabasso)…menestrelli ed al tempo stesso moderni ricercatori di “Suoni”…

 

Poesia che evoca immagini, emozioni e suggestioni della sua terra nativa,
che attinge alla tradizione per rigenerarsi e restituirsi al presente.
La musica di Alfio Antico è diretta e immediata, nasce da una esigenza poetica,
da una forte sensibilità evocativa, da una unica radice: la natura
Il tamburo e la voce di Alfio compiono il prodigio della nascita del suono,
la pelle balla, canta, piange, ride, dialoga, ragiona,e la magia trapassa
dal mito alla realtà.
Gestualità, musica ed improvvisazione si mescolano
in una umana necessità di cuore e di animo
Supra mari…suoni musicali che profumano di mare e di pascolo.

  

SUPRA MARI Track list:

1.      Supra mari  3.16        

2.      La me' badìa  5.09

3.      Viru a mi stissu  5.54

4.      Si ti virissi  2.36

5.      Amuri anticu  4.53

6.      Dialicu d’amuri 7.29

7.      Pitti petti  3.38

8.      Dormi stanchizza  2.23

9.      Cu ti lu dissi  4.09

10.  Ma guarda guarda  2.27

11.  Fila fila  3.08

12.  Palummedda  1.56

13.  La Foglia (*)

 

Testi e musica: ANTICO ALFIO

(*) La foglia: Musica di A. Antico – A. Ronga  Testo: A. Antico

Edizioni musicali: Alfamusic Studio – Rai trade

                                                                                      

ALFIO ANTICO

Alfio Antico è nato a Lentini (SR), piccolo centro vicino Catania, luogo in cui è vissuto fino all'età di diciotto anni come pastore-bambino e poi adolescente respirando, in una vita non certo priva di durezze, tutti i miti che attraverso le avare, disseccate e al tempo stesso rotonde parole della cultura contadina lo illuminavano nelle sue attese. Gli era compagno il suo tamburello o tamburo, che si era costruito tendendo le pelli conciate delle pecore sopra un vecchio crìu (setaccio contadino). Nei silenzi e nelle vibranti sonorità inseguiva così la propria anima, e nell'alone di un quotidiano mistero, forse i volti e gli sguardi tutti degli antichissimi abitatori della sua terra. Poi Alfio sente che deve partire per scoprire il mondo, ma è anche il mondo che scopre lui, naturalmente e principalmente il mondo dello spettacolo.

Eugenio Bennato lo scopre mentre una sera fa risuonare la voce forte e delicata dei suoi tamburi, non più tra le protettive colline siciliane, ma nel cuore di una Firenze anni settanta, in Piazza della Signoria. Il contrasto tra l'ambiente severo eppure umano, e l'irruenza impressionante dei tamburi esalta e amplifica l'effetto poetico e affascinante di un'apparizione quasi magica. Da quel momento prende l'avvio una serie di proficue collaborazioni concertistiche e discografiche, con diversi musicisti (Musicanova, Edoardo Bennato, Vincenzo Spampinato, Lucio Dalla, Fabrizio De Andrè, Peppe Barra, Renzo Arbore).

Alfio non è solo musica, ma anche presenza, teatro, gestualità. Perciò viene chiamato sempre più spesso a collaborare come musicista attore a spettacoli teatrali con Maurizio Scaparro e Pino Micol (Vita di Galileo, 1988), Giorgio Albertazzi (Memorie di Adriano, 1988 e 1994), Massimo Ranieri (Pulcinella, 1994), Ottavia Piccolo e Renato De Carmine (Dodicesima Notte, 1991, regia di Jerome Savary), Roberto De Simone (Le Tarantelle del Rimorso, 1992 e Agamennone, 1994 al teatro greco di Siracusa).

Anche il mondo della danza si è avvalso in più occasioni delle potenzialità sceniche, musicali e coreografiche di Alfio, portandolo a varie esperienze tra cui Cabiria (teatro romano di Verona, 1994 di Amedeo Amodio), il passo a due con George Iancu in Mazzafionda al Festival dei due mondi di Spoleto e alla prima Maratona Internazionale di Danza curata da Vittoria Ottolenghi, e ancora con George Iancu in Aura, in cui le musiche di Alfio dialogano con quelle di Miles Davis, e nel 1995 al Festival Internazionale di Sitges, Barcellona. Collabora con la Nuova Compagnia di Canto Popolare allo spettacolo "La Voce del grano", musical dell'Italia del Sud. Giunto ormai a una piena maturità artistica, Alfio Antico si propone ora in performance con il suo quartetto e come artista singolo per collaborazioni speciali.


Di grande interesse è la performance che Alfio Antico sta proponendo nell’anno 2002, assieme a Luigi Polsini (viella, Lyra, saz e ud), Sandro Pippa (ciaramella, bombarda e tamburi) ed Amedeo Ronga (Contrabasso), occasione motivata dall’uscita del nuovo Album “SUPRA MARI” (felice co-produzione con RAI TRADE).

In questa performance la musica, affondando le radici in una tradizione arcaica, viene restituita alla sua originaria natura modale tramite un sostegno fatto di bordoni, eterofonie, discanti e fioriture realizzati sia su strumenti della cultura mediterranea con il saz e l'oud che su ricostruzioni da iconografie medioevali come la viella e la lyra. Strumenti questi che ben si sposano ai tamburi ed alla voce di Alfio perché anch'essi dotati di una grande fisicità sonora e capaci di ampie possibilità timbriche e dinamiche.


SUONI MUSICALI CHE PROFUMANO DI MARE E DI PASCOLO

Alfio Antico racconta storie che profumano di mare e di pascolo attraverso una narrazione il cui ritmo scandito dai tamburelli è un crescendo di emozioni e sansazioni legate allo scandire del tempo della natura e delle stagioni; è incredibile come possa far nascere una canzone dal solo osservare per pochi istanti i brevi e nervosi movimenti ... il ritmo scandito non solo dal tamburo ma anche dai sonagli di bronzo appesi al telaio di legno del tamburo stesso, evocano i personaggi e le vicende raccontate nelle canzoni ed in cui si ritrovano usi e costumi persi nella canicola estiva e poetici a tal punto da ricordare i passi di Giovanni Verga o Luigi Pirandello che tanto amarono la loro Sicilia, Alfio Antico canta la natura di cui l'uomo fa parte, una natura fatta di buone cose, una natura madre e creatrice che ci fornisce tutti gli elementi per poter scrivere un autentico pezzo di poesia. L'artista si muove sul palco attraversando il tempo e lo spazio e trattando molte delle tematiche che scandiscono la vita degli uomini ogni giorno spesso in modo ironico e divertente; sembra essere uscito da un vaso a figure rosse della Magna Grecia questo musicista di Lentini che tanto ha viaggiato grazie alla sua musica ed alla sua bravura."

Michele Govoni, "La Nuova Cultura & Spettacoli", 27 luglio 1999