Descrizione: La Cedracca o Cetracca (Ceterach Officinarum) e’ conosciuta col nome volgare di “erba ruggine” o “erba spaccapietra” perché annidandosi spesso tra le pietre delle rupi le frantuma lentamente. Fa parte della famiglia delle Aspleniaceae E’ una piccola felce che raggiunge i 15/20 cm di altezza della famiglia delle Asplenaceae. e si spinge fino ai 2000 metri. Ha foglie disposte a rosetta piu’ o meno dense, lineari-lanceolate, ottuse a pinne intere o crenulate, coriacee sopra mentre nella parte inferiore sono ricoperte da squame che contengono gli sporangi detti "sori", somiglianti per forma e dimensione a lenticchie, che a maturità assumono un colore marrone/rossastro, da qui il nome volgare di Erba ruggine. I sori sono colmi di spore che cadendo sul terreno faranno nascere nuove felci. La radice è fibrosa e di color nero. Quando le piante sono in vegetazione, le fronde sono ben distese e disposte quasi orizzontalmente, in modo che resta ben evidente la pagina superiore del tutto liscia e di un bel colore verde opaco, invece nei periodi di siccità, le fronde si accartocciano e si chiudono, mettendo in mostra la pagina inferiore, che è ricoperta da squame nettamente rugginose, in tal modo si riduce la traspirazione fogliare. Al momento è diffusa negli ambienti mediterranei, tra cui anche l'Italia. Si ritiene sia originaria della Gran Bretagna. Fiorisce dal mese di maggio fino ad agosto e cresce da 0 fino a 2000 m.
Dove si trova: L’erba cresce sui vecchi muri e rocce in zone umide, soleggiate e calcaree, si trova sulle rocce e sui vecchi muri a secco. Si puo’ trovare quindi nei muri dei terrazzamenti o delle stradelle dei nostri agrumeti.
Quando Raccogliere: le foglie si raccolgono nella tarda estate e possono essere essiccate per un uso successivo. La radice si raccoglie in autunno. Si consiglia una certa attenzione nell’utilizzo poiche’ non e’ stata ancora esaminata del tutto e puo’ avere effetti collaterali.
Utilizzi Curativi: Le fronde hanno proprietà diuretiche e sono utili per curare coliche renali; inoltre il rizoma ha proprietà terapeutiche e sedative. Ha proprietà diuretiche, astringenti ed espettoranti. Quindi si puo’ usare come antitosse e diuretico. Contiene mucillagini, tannini, acido gallico e tracce di sali. Si utilizza in decotto la pianta intera senza le radici come diuretico nel caso di presenza nelle urine di acido ossalico o ossalati. Nel mediterraneo e’ ampiamente usata per trattare la renella nell’urina. Per quanto riguarda l’uso cosmetico, l’erba ruggine viene usata come decongestionante per pelli arrossate. Nel Medioevo la cedracca veniva utilizzata come medicinale contro le malattie della milza. Con il decotto di cedracca si lavavano i capelli per tonificarli. Le piaghe e le croste andavano medicate con la cedracca: era necessario far bollire una manciata di quest'erba in un litro d'acqua e con questo disinfettante la ferita andava lavata una volta al giorno. Per eliminare calcoli renali: in un litro d'acqua versare 4 cucchiai di pianta tagliata e far bollire lentamente per 5 minuti. Filtrare e berne due, tre tazze al giorno. Questa cura va ripetuta a lungo, sino all'eliminazione dei calcoli, che usciranno senza coliche. Avvertenza: per evitare effetti collaterali, usare sempre sotto controllo medico
Utilizzi in Cucina. Non sono noti utilizzi in cucina della cedracca.
Curiosita': La cedracca si utilizzava per imbottire i cuscini. Si credeva, infatti, avesse il potere di far defluire dal corpo il dolore e di evitare le disgrazie. La raccolta si praticava alla vigilia della festa di San Giovanni. Era diffusa la credenza secondo la quale, chi la sera di S. Giovanni si fosse infilato un ramoscello di cedracca nella scarpa avrebbe trovato "il tesoro nascosto". Oltre a quella trattata, si conosce pure come cedracca o “spaccapietra” un’altra varieta’ di felce, la “Phyllantus Niruri” della famiglia delle Euphorbiacee. E' una pianta molto diffusa in Brasile e ancora oggi è oggetto di studi per i noti effetti curativi nei calcoli renali. E’ un’erba annuale, alta fino a 40 cm, Gambo eretto, con rami quasi orizzontali. Foglie alterne, subsessili, grigie nella faccia inferiore, di 7-12 cm per 2.5-6 mm di larghezza, da acute ad ottuse nell'apice, più o meno rotonde, quasi asimmetriche nella base; nervatura pennata ben visibile. Nel 1990, il Dott. Wolfram Wiemann (Nuremburg, Germania) ha trattato oltre 100 pazienti con calcoli renali con del phillantus niruri e in un tempo variabile da una a due settimane è riuscito nell'eliminazione delle pietre nel 94% dei casi.