Alla Scoperta di Leontinoi
Le erbe e le piante del territorio
 

 

 
Nome Scientifico
Borrago Officinalis L.

Borragine

Nome Locale
Urrania
       

Descrizione:  La borragine (Borrago officinalis), pianta annuale appartiene alla famiglia delle boragginacee. Il nome deriva dall’arabo “abou rach” cioè “padre del sudore”, con riferimento alle proprietà sudorifere della pianta. Taluni invece sostengono che avrebbe origine dal latino “burra” cioè "stoffa grossolana pelosa", con riferimento ai peli del fusto e delle foglie, che rendono la pianta ruvida al tatto. Altri invece ritengono che borago derivi dalla corruzione di "corago" da "cor ""cuore e ago" ="agisco" per i suoi effetti stimolanti, altri ancora pensano che il nome derivi da "barrach", parola celtica che significa "uomo coraggioso". Questa pianta non e’ menzionata in nessuno dei testi dell’antichita’; gli storici botanici suppongono che sia stata introdotta dall’Africa nel Medioevo. Il primo a descriverla e ad impiegarla a scopo curativo fu sant Alberto Magno (XIII secolo). Originaria delle regioni dell’europa orientale, si e’ inselvatichita in tutta l’aria del mediterraneo, dove e’ piu’ facilmente reperibile nei terreni aridi e incolti. Il fusto carnoso, alto fino a 60 cm., a peli lunghi e rigidi. Le foglie sono alterne, ovali, ruvide e pelose su entrambe le pagine. L’infiorescenza e’ composta da raceli che formano una pannocchia con fiori a forma di stella di un bel colore azzurro. La Borragine fiorisce da aprile ad agosto. Viene considerata la pianta del buonumore.

Dove si trova: localmente la borragine e’ conosciuta come “urrania” o “vurrania”. Cresce spontanea nei terreni asciutti e fertili, che siano coltivati e non. Il nostro territorio ne e’ tamente ricco che risulta superfluo indicare una zona particolare dove e’ possibile raccoglierla. Ce n’e’ un’abbondante presenza perfino negli agrumeti, dove viene considerata erba infestante.

Quando raccogliere: le foglie vengono raccolte fra dicembre e febbraio, prima della fioritura. I fiori si raccolgono appena dischiusi, tagliando la pianta a 5-10 cm. da terra e mondandola dalle foglie secche e si conservano in vasi di vetro.

Utilizzi Curativi: L’infuso di foglie di borragine ha proprieta’ emollienti, tossifughe, espettoranti, ha anche un buon effetto diuretico e depurativo. Le foglie sono altresi’ ritenute valide come sudorifero, nella cura del reumatismo e nelle forme morbose eruttive caratteristiche dell’infanzia (rosolia, scarlattina), nonche’ per eczemi e foruncolosi. Fiori e foglie vengono utilizzati per uso esterno, come decongestionanti ed emollienti su zone di pelle arrossata e con eruzioni cutanee. Un tempo la pianta era usata come stimolante del flusso latteo delle nutrici. Consigli: come emolliente, espettorante e sedativo della tosse fare infuso con 2 gr. di fiori in 100 ml. d’acqua. Berne 3-4 tazzine al giorno. Come diuretico e depurativo usare tintura vinosa con 4 gr. di fiori lasciati a macerare per 5 giorni in 100 ml. di vino bianco. Berne 2 bicchierini al giorno. E ancora come diuretico e depurativo usare come decotto con 4 gr. di foglie in 100 ml.d’acqua. berne 2-3 tazzine al giorno lontano dai pasti. Per uso cosmetico versare un pugno di fiori e foglie nell’acqua della vasca da bagno per depurare la pelle irritata. Olio di borragine: All'olio ottenuto dai semi di borragine vengono attribuiti le seguenti azioni curative: 1) Azione protettiva cutanea: l’olio di borragine rappresenta un importante integrazione per mantenere una corretto equilibrio della cute. Migliorano la traspirazione cutanea e correggono la composizione delle secrezioni sebacee. Ottimi risultati sono stati ottenuti nella prevenzione delle rughe e della disidratazione cutanea. 2) Azione antiallergica: l'olio mostra un effetto positivo nelle reazioni da ipersensibilizzazione a determinati fattori. 3) Azione cardiovascolare: in particolare l’ac. gamma-linolenico impedisce l’aggregazione piastrinica lasciando liberi i vasi arteriosi, migliorando la circolazione e il funzionamento cardiaco. Abbassa anche la pressione arteriosa e inibisce la sintesi endogena di colesterolo. Avvertenza: per evitare effetti collaterali, usare sempre sotto controllo medico.

Uso in Cucina: la borragine viene adottata come ortaggio dal sapore acidulo, molto gradevole e aromatico. Le foglie tenere vengono raccolte prima della formazione degli steli floreali e si possono gustare crude tagliate finemente e mescolate all’insalata. Se lessate, le foglie trovano impiego per insaporire  minestre, risotti e ravioli. Con la pianta un tempo si preparava una bevanda estiva rinfrescante. Se intrappolati nei cubetti di ghiaccio, i fiori possono essere serviti con gli aperitivi. Frittata di borragine: pulire e tagliuzzare delle belle foglie di borragine appena colte. Unirle alle uova sbattute assieme a sale, pepe e formaggio grattuggiato. Si possono preparare delle frittatine farcite con mozzarella.

Curiosita': Presso gli antichi romani il vino alla borragine era ritenuto un antidoto alla tristezza. La parola Celtica "borrach" significa "coraggio"; la borragine, aggiunta al vino, veniva usata anche dai Celti per dare coraggio ai guerrieri nell'affrontare i nemici in battaglia. Gli antichi Greci invece la usavano per curare i mal di testa da sbronza. La borragine incoraggia anche l'allegria; era tradizionalmente usata per decorare le case in occasione di matrimoni. Il nome gallese per la borragine, "llawenlys", significa infatti "erba della contentezza".  Plinio la chiamava Euphrosinum " perché rende l'uomo euforico, felice e contento come attesta l'antico verso "Ego Borago - Gaudia semper ago." Infatti sosteneva che i fiori consumati in insalata rendono propensi al riso e sgombrano la mente dai cattivi pensieri, le foglie e i fiori nel vino tolgono la tristezza e la malinconia e danno la felicità, sostenendo addirittura che la Borragine fosse il famoso "Nepente di Omero"che consumata nel vino, portava all'oblio ed alla spensieratezza..


Scheda Tecnica a cura di Laura Casini & Pippo Pellegrino   ® 2007 All Right Reserved