Alla Scoperta di Leontinoi
Le erbe e le piante del territorio
 
Nome Scientifico
Aloe Vulgaris L.

Aloe

Nome Locale
Zammara Picciridda
       

Descrizione:  L'aloe è una pianta perenne della famiglia delle Aloeacee (Liliacee) a cui appartengono oltre 200 specie. Il nome Aloe é la versione latina della parola araba alloeh, che significa "sostanza amara brillante" e si riferisce alla linfa presente nella foglia, sotto la dura pelle. Spesso chiamata la 'Pianta del Miracolo' oppure il 'Guaritore Naturale', Aloe Vera è una pianta dalle infinite sorprese. Predilige i climi caldi e secchi, e molti persone la scambiano per un cactus. Sopravvive dove altre piante appassirebbero e morirebbero potendo chiudere i suoi pori per impedirne la perdita di umidità. Pianta succulenta alta fino a 90 cm, l’Aloe possiede un breve fusto dal quale si originano foglie strette e lunghe fino a 50 cm, ornate di spine su tutto il bordo. Le foglie sono rivestite da una cuticola che protegge l’epidermide, sotto questa si trova il derma nel quale sono presenti delle cellule pericicliche che producono una linfa giallo-rossastra dalle proprietà lassative. Nella parte più profonda della foglia c’è un parenchima incolore che costituisce il gel di aloe vera (o succo di aloe vera). La pianta produce fiori somiglianti a trombette di colore variabile dal bianco-verdastro al giallo o arancio-rossastro.

Storia: Antichi documenti mostrano che i benefici dell'Aloe Vera erano conosciuti da molti secoli. I suoi vantaggi terapeutici e le sue proprietà salutari sopravvivono da più di 5000 anni. Nel 1862 per primo Ebers scoprì su di un papiro egiziano, risalente al 1500 avanti Cristo, quanto fosse già nota fin dall'antichità l'Aloe Vera. Medici greci e romani l'usavano con effetti eccezionali come un'erba medicinale. Ricercatori hanno scoperto che le antiche culture Cinese e Indiane usavano l'Aloe Vera. Le regine egiziane le attribuivano un ruolo primario nella loro grande ricerca per la bellezza fisica, mentre nelle Filippine lo utilizzano col latte per le infezione renali. Riferimenti all'Aloe si ritrovano nella Bibbia, e la leggenda dice che Alessandro il Grande conquistò l'isola di Socrotra per disporre di una buona riserva di Aloe per poter curare le ferite in battaglia dei suoi soldati.

Varieta’: L’aloe conta molteplici specie: la più diffusa al momento, e molto presente nella nostra zona è l’aloe vera, o vulgaris, per questo motivo la più usata. Possiede una foglia molto grande, ed è vantaggiosa dal punto di vista economico. L’Aloe arborescens o candelabra è più interessante dal punto di vista scientifico; per la concentrazione particolarmente alta di principi attivi nel suo succo. Poi c’e’ l’aloe squarrosa: fa parte della tipologia delle succulente con portamento a rosetta. Le sue foglie sono lanceolate con margini dentati, di colore verde acceso, con delle macchiette di colore più chiaro, quasi bianco. La fioritura, che si può ammirare da giugno a settembre, presenta pannocchie di fiori rossi lunghe10-25 cm, simili a quelli dell' aloe vera

Dove si trova: l’aloe e’ una pianta molto diffusae nel nostro territorio in quanto il clima ne favorisce la crescita. Spesso viene utilizzata come pianta ornamentale. Si puo’ quindi ammirare in molte zone dell’hinterland lentinese.

Quando raccogliere: Le foglie di Aloe vera vengono raccolte durante la notte da piante adulte (almeno 6 anni) e lavorate immediatamente al riparo dalla luce, evitando il contatto con l’aria, allo scopo di impedire l’alterazione dei principi attivi contenuti, mantenendo così inalterate le proprietà tipiche delle foglie appena raccolte. Grazie a moderni metodi di conservazione, solo dopo gli anni 60 è stato possibile stabilizzare il gel di Aloe vera permettendo di mantenere il più possibile inalterate nel tempo le proprietà originarie della pianta.

Effetti curativi: Gli studi rivelano la eccezionale ricchezza di questa pianta. Ogni singolo elemento svolge la sua azione benefica, anche se gli esperti pensano che tutti i componenti lavorano in sinergia. Fra i tanti, ricordiamo:vitamine e minerali necessari alla salute; antrachinoni, aloina, barbaloina e aloe emodina, con effetti lassanti, contenuti nella polpa; polisaccaridi, mannosa acetilada e acemanan gli ultimi e forse i piu importanti componenti scoperti; lupeolo, acido salicilico, urea nitrogenata, acido cinnamonico, fenolo e zolfo. Queste sostanze sono riconosciuti antisettici e ci spiegano come puo la pianta controllare infezioni esterne ed interne. SI UTILIZZA PER: piedi e gambe stanche, gonfie, slogature e problemi reumatici. applicare con un leggero massaggio fino al totale assorbimento; cura della pelle: Macchie cutanee, rughe, smagliature, occhiaie, ustioni, escoriazioni, cicatrici, scottature ed eritemi solari, pelli secche, arrossate e screpolate (come idratante), ragadi (anali e non), acne, psoriasi. la Aloe inoltre é un prodotto molto efficace nella prevenzione e cura del "piede d'atleta", infezione da funghi che affetta i piedi.Utilizzare in tutti questi casi un buon gel di Aloe 2-3 volte al giorno. Se assunto per via orale ha propeita’ digestiva, disintossicante e purificante. E’ inoltre immunostimolate e combatte asma o artrite o le gengive, smettono di sanguinare o la pelle migliora. Rallenta inoltre i processi d’invecchiamento cellulare, favorendo l’eliminazione di radicali liberi. Avvertenza: per evitare effetti collaterali, usare sempre sotto controllo medico

Curiosita’: C'è un caso, definito da qualcuno miracoloso, dell'aloe e del miele: un miscuglio di 2-3 foglie di Aloe arborescens pulita dalle spine, mezzo kg. di miele puro, 3-4 cucchiai di whisky o tequila o grappa, il tutto frullato. Il risultato: una crema che ha guarito molti dal cancro. Questo rimedio lo si deve a padre Romano Zago, un frate francescano di Betlemme. Questa ricetta deriva dalla saggezza popolare brasiliana; i poveri dovevano fare uso di ciò che la natura passava, a costo zero, per la loro cura. così, spiega il frate, hanno imparato ad usare le erbe e tra queste l'aloe. Tre cucchiai del miscuglio, tre volte al giorno, un quarto d'ora prima dei pasti e la guarigione è raggiungibile spesso perfino nell'arco dei primi dieci giorni. Il tempo, come dice frate Zago, necessario al sangue per percorrere l'intero organismo e portare i benefici effetti del miscuglio in ogni angolo, anche il più remoto, del nostro corpo. Se i benefici non si avessero subito dopo i primi dieci giorni, dopo essersi sottoposti ad esami di controllo per vedere a che punto è il male, si può procedere ad una serie successiva di cicli, sempre di dieci giorni l'uno, ogni mese. I risultati esistono e sono notevoli in qualsiasi tipo di cancro: pelle, gola, seno, fegato, utero, prostata, cervello, fegato, intestino: vi sono persino guarigioni dalla leucemia.

Scheda Tecnica a cura di Laura Casini & Pippo Pellegrino   ® 2007 All Right Reserved