Descrizione: L’alloro (Laurus nobilis L.) è una pianta aromatica appartenente alla famiglia delle Lauraceae. Questa specie, a tutti nota per le sue utilizzazioni culinarie, si può coltivare negli orti e giardini, o anche in vaso. Puo’ essere arbusto o albero di 2-10 m di altezza, sempreverde. Si ritrova allo stato spontaneo in tutte le regioni mediterranee a clima mite. Ha foglie coriacee lucide di color verde intenso, a margini ondulati, lunghe anche 10 cm, ad apice spesso appuntito. Il margine e’ ripiegato verso il basso, la superficie e’ coperta, nelle foglie giovani, da peli corti e densi. I fiori sono di due tipi, maschili e femminili, entrambi sono riuniti in specie di spighe all’apice dei rami; il calice e’ tubolare e termina in 2 lobi; la corolla, anch’essa tubolare, e’ divisa alla fauce in 2 labbra. Hanno un colore bianco giallastro. I frutti raccolti in gruppi di 3-4 sono bacche lucide di color nero.
Utilizzi Curativi: le sue foglie hanno proprietà stomachiche, carminative, anticatarrali, emetiche, diuretiche, sudorifere e antispasmodiche. Le bacche secche godono delle stesse proprietà, ma forse la loro azione è più energica. Di conseguenza è necessario ricordare che occorre dimezzare il dosaggio, in caso di utilizzo delle bacche invece delle foglie. Il lauro è impiegato nei casi di inappetenza, nelle debolezze di stomaco e nelle digestioni difficili, nell' idropisia e nella gotta, nel catarro polmonare cronico, nell'asma, nella broncorrea, nelle paresi, nell'amenorrea atonica, nell'isterismo e nell'ipocondria. I principi attivi del lauro sono: un olio essenziale, grassi, tannini e resine, contenuti sia nelle foglie sia nei frutti. Uso esterno: il lauro è impiegato per pediluvi o impacchi per parti dolenti, decotti tonici e detersivi, e risolutivi da applicare sulle ferite e sulle ulcerazioni cutanee, ematomi e contusioni. Si preparano con 10 g di bacche(o foglie) ridotte in minuti framment, in 100 ml d’acqua.. L'olio essenziale che si può ricavare per distillazione delle foglie secche ha proprietà terapeutiche nei dolori articolari. Per preparare invece la tintura oleosa si procede nel modo seguente: 20 g di frutti finemente triturati vengono posti a macero per 10 giorni in 100 ml di olio di semi o di lino. Si frizionano 2-3 volte al giorno le parti dolenti. Uso Interno: si utilizza 1' infuso, da prepararsi con 10 g di foglie secche per litro di acqua. Le foglie devono essere ridotte in minuti frammenti. Si possono prendere 2-3 tazzine al giorno di questo infuso per i disturbi dell' apparato gastroenterico. Uso cosmetico: 20-30 grammi di foglie triturate, immesse nell' acqua calda del bagno per 5 minuti prima di immergersi, permettono di ottenere un bagno stimolante e antireumatico, aromatico e profumato. L'olio di lauro può inoltre essere impiegato per preparare saponi. Avvertenza: per evitare effetti collaterali, usare sempre sotto controllo medico
Dove si trova: La pianta, un tempo solo spontanea, oggi si puo’ trovare piu’ facilmente coltivata negli agrumeti o come ornamento dei giardini.
Quando Raccogliere: le foglie si possono raccogliere in quasi tutte le stagioni dell'anno, avendo cura però di scartare le più giovani. Le migliori sono comunque quelle raccolte da giugno ad agosto. Si utilizzano sia fresche sia secche: per preparare le foglie secche è necessario raccoglierle in giornate asciutte, nelle ore intorno a mezzogiorno: si deve evitare di raccogliere foglie umide di rugiada. Si essiccano in sottile strato all’ ombra, stese su stuoie o meglio su graticciati, in locale ben aerato, e si conservano in sacchetti di tela o di carta. Possono servire a tale scopo anche vasi di vetro, ma in questo caso è necessario assicurarsi che le foglie siano ben secche. I frutti si raccolgono a maturazione, da ottobre a novembre; in questa stagione, essendo difficile provvedere a un essiccamento rapido naturale, è necessario ricorrere al forno o a una stufa a circolazione d'aria. Non disponendo di tali attrezzature, si possono sempre essiccare i frutti di lauro in locale ben riscaldato, provvedendo a rimuoverli 2-3 volte al giorno. Si devono separare gli eventuali frutti marcescenti, per evitare contaminazioni. Solo quando i frutti sono ben secchi si possono riporre in sacchetti di carta sigillati o in vasi di vetro.
Uso in cucina: L'alloro è usato in tutto il mondo per insaporire stufati, brodi, marinate e minestre, utilizzato in piatti di carne e di pesce, nonché per insaporire alcuni salumi ma anche bevande e dolci: eccellente, ad esempio, nei budini di riso.
Curiosita’: Noto fin dall'antichità, i Greci lo consacrarono ad Apollo. L'aroma sottile e penetrante richiamava le capacità profetiche di questo Dio e delle sue sacerdotesse. D'alloro erano le corone che cingevano il capo degli imperatori e dei consoli Romani, ma anche dei poeti e dei letterati; non a caso il filosofo Empedocle definiva l’alloro “la suprema delle piante” e i Romani lo chiamavano “laurus nobilis”. Apicio nel 230 d.c. lo usa nella ricetta del maiale con alloro, del quale usava sia le bacche che le foglie. Con le sue bacche faceva il "vino laurino" e l'olio laurino sopravvissuto poi per parechio tempo. Nel Medioevo il lauro divenne una panacea universale, essendo utilizzato contro l'emicrania, la gotta, l'asma, la febbre in generale, le malattie del fegato, l'angina pectoris. Nella tradizione popolare, se i bambini accusavano dolori addominali dovuti a cattiva digestione, le persone adulte preparavano un infuso con la fogliolina di alloro, che dava sollievo e gioia ai piccoli perché la bevanda veniva abbondantemente zuccherata. Come rimedio casalingo si usa per allontanare le tarme dagli armadi (ottimo e piu’ profumato sostituto della canfora).