Alla Scoperta di Leontinoi
Le erbe e le piante del territorio
 

 

 
Nome Scientifico
Oxalis Pes-Caprae L.

Acetosella Gialla

Nome Locale
Iauradduci
       

Descrizione: : l’acetosella gialla  (Oxalis Pes-Caprae L.) propriamente conosciuta a Lentini col nome di “iauradduci” e in altre zone della sicilia come “trifogghiu acitusu” oppure “sucameli”, fa parte della famiglia delle Oxalidaceae. Alle oxalis in genere si attribuiscono olre 600 specie ed e’ diffusa in Europa, Sud-Africa, Messico, Cina, Brasile e Sud-America. Il nome deriva dal greco Oxys = acido e Sal = sale con evidente attinenza al sapore delle parti aeree della pianta. Il nome che indica la specie invece fa riferimento alla forma delle foglie che assomiglierebbe allo zoccolo della capra. Questa piantina erbacea perenne dall’aspetto gentile è nota in realtà per essere una delle piante più infestanti delle coltivazioni e dei giardini. Invasiva di ampie zone della Sicilia, occupa dal mare fino alla basa collina campi coltivati e incolti che si ammantano di un bellissimo giallo in inverno e all’inizio della primavera. La fioritura, in Sicilia, avviene tra gennaio-marzo. I fiori hanno colori splendenti alla luce del Sole; si chiudono al tramonto o quando è brutto tempo; sono davvero deliziosi e meravigliosi quando riempiono tutto il prato e diffondono una luce gialla intensa. Sono i Fiori della Sicilia! Le foglie talvolta vengono usate per arricchire le insalate, infatti hanno un gradevole sapore leggermente aspro. Le foglie vengono inoltre usate anche in medicina perché contengono sostanze rinfrescanti, diuretiche, antiscorbutiche ed astringenti. Il sapore acidulo è dato dal ricco contenuto di ossalati. Si utilizza la pianta fresca raccogliendone le radici, il gambo e le foglie ancora tenere. La pianta essiccata perde le sue proprietà.

Dove si trova: l’acetosella ama un terreno fertile e ricco d’umidità e predilige le zone ombrose montane o collinari. La posizione ideale per l’acetosella è decisamente quella ombreggiata anche se, in Sicilia vegeta tranquillamente nelle zone assolate. Nel lentinese il territorio ne e’ ricchissimo e sovente si gode di vasti terreni invasi dai suoi bei fiori gialli che spesso diventano invadenti e si infiltrano dappertutto al punto che non vi e’ mezzo per liberarsene se non sterilizzando il terreno

Quando si raccoglie: l’acetosella nel nostro territorio si puo’ gia’ raccogliere nel periodo gennaio-marzo, quando e’ in fioritura.

Effetti Curativi: per la sua caratteristica, ricca di ossalati, se ne sconsiglierebbe l’uso medicinale e culinario, ma la pianta ha le sue tradizioni in questi campi, seguendo per affinità quelle più remote delle acetoselle in genere. Sembra infatti che ne facessero uso sia i greci che i romani per favorire la digestione dopo gli eccessi alimentari. Le foglie quindi sono ritenute diuretiche e depurative, ma non mancano segnalazioni di usi rinfrescanti e depurative o per combattere la febbre e per disinfettare le piccole ulcere del cavo orale. Il decotto di radici e di foglie di acetosella si ottiene ponendo in un litro d’acqua mezzo etto di radici miste a foglie, lasciando bollire per circa cinque minuti e bevendo il tutto, una volta raffreddato, nel corso della giornata. Questo decotto ha proprietà depurative e decongestionanti per il fegato, inoltre astringenti e diuretiche ed e’ utile nei disturbi gastrici. Inoltre la pianta ha proprietà salutari simili all'acetosa, per cui trova impiego nella preparazione di insalate primaverili rinfrescanti, nella cura di dermatosi e ascessi, nel caso di piccole ulcere dell'apparato orale e, ancora, come febbrifugo. L'acetosella tritata, nelle tradizioni popolari, veniva usata per una rapida guarigione delle piaghe cutanee. Attenzione: e’ controindicata per quanti soffrono di disturbi e malattie renali. Rispettare scrupolosamente le dosi. Se ingerita in grandi quantità può causare lesioni renali e intossicazione. Avvertenza: per evitare effetti collaterali, usare sempre sotto controllo medico.

Usi in Cucina:: come per altre acetoselle si possono utilizzare con moderazione le foglie crude in aggiunta alle insalate primaverili. In particolare per questa tipica specie si possono utilizzare anche i gambi, più consistenti che in altre. Per il loro sapore acidulo foglie  e gambi possono costituire la base o entrare a far parte di salse di accompagnamento per carni lessate, pesci o uova. Utilizzate come sostituto del limone se ne possono ricavare inoltre ottime limonate. Si può utilizzare inoltre anche l’uso dei piccoli bulbi consumati dopo averli arrostiti sulla brace, conditi o meno con olio e limone. L’utilizzo più comune comunque e’ quello del gambo come gradevole passatempo non solo dei ragazzi ma anche degli adulti, per ricavarci il succo amarognolo, asprigno e dolce allo stesso tempo.

Curiosita’: negli usi più popolari si utilizzavano sulla pelle arrossata impacchi di questa erba, ma l’uso più frequente e immediato e’ quello di utilizzarne gli steli per togliere l’arsura durante escursioni o lavori faticosi di campagna. Il comportamento caratteristico dei fiori e delle foglie di chiudersi e ripiegare al ridursi della luce solare indica ancora oggi ai contadini la possibilità di piogge imminenti.


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