Che la Sicilia sia fucina di ottimi
musicisti jazz è una certezza, un dato di fatto che ci accompagna ormai da
decenni. Da Palermo a Siracusa, da Ragusa a Caltanissetta passando per
Catania, l’isola ha sempre dimostrato grande attenzione per una musica
apparentemente così distante ma, invece, estremamente vicina alle tante
influenze culturali frutto di secoli durante i quali si sono susseguite orde
di dominazioni.
Prendiamo l’esempio di questo "Luminaria", un cd, il primo di Marcello
Inserra in veste solista, che trae le proprie origini da esperienze
differenti. Racconta Stefano Maltese, parlando di Inserra, come sia stato
sempre "attratto dai musicisti giovani e ’selvaggi’ perché credo che siano
anime pure, libere da pregiudizi". Ecco, uno di questi è, senz’altro,
Marcello Inserra. Il suo "Luminaria" trae linfa sia dalla collaborazione con
l’orchestra di Stefano Maltese (presente nel cd come componente del
quartetto guidato da Inserra), sia da quella con la Walking Blues Band di
Gioconda Cilio.
Ciò significa, ineluttabilmente, che gli stili musicali s’intrecciano, si
allontanano e si ritrovano tramando in sottili linee che Inserra cuce tra
loro con estrema sensibilità. E’ il caso dell’ouverture affidata ai quasi
nove minuti di "Le quarte in giro", ma anche degli altri brani, undici in
tutto, tra i quali piace citare "La danza del semitono", "Ta-ta-ta Tango" e,
ancora, la conclusiva "Blussastro".
Accompagnano Inserra in quest’avventura, oltre al già citato Maltese
(sassofoni alto e tenore), Giuseppe Guarrella al basso e Antonio Moncada
alla batteria. Amici di sempre, testimoni di un grande ritorno in punta di
piedi per questo pianista pirotecnico capace, per dirlo ancora con parole di
Maltese, di "attraversare una varietà di situazioni, dallo stride alle
colonne sonore di Stanlio e Ollio e alle citazioni di musica classica".
Marcello Inserra è al primo disco
da leader. Negli anni '80 ha tenuto innumerevoli concerti con la Walkig
Blues Band di Gioconda Cilio e ha fatto parte della Stefano Maltese
Orchestra fra l'altro incidendo "Music from the Island". Dopo essere stato
fuori dall'ambiente musicale per circa quindici anni, Inserra viene fuori
con un disco spontaneo e spregiudicato, con undici composizioni originali:
musica naif, un aleggiare di inflessioni monkiane e una naturale propensione
per il senso del blues.
da
www.labirintisonori.it