Maurizio Caffi nasce a Lentini, in provincia di Siracusa, il 7 Maggio 1955 ed attualmente risiede a Carlentini (SR) in via Eschilo, 16. Sin da giovanissimo si denota in lui un atteggiamento eclettico volto alle materie umanistiche, storico-artistiche ed alle arti in genere, soprattutto al disegno ed alla pittura, ma, non ultime, anche al teatro e alla musica. Da qui la difficoltà di dargli un preciso ambito nel nostro sito di lentinionline. Infine abbiamo deciso di inserirlo fra gli artisti di Lentini, nella categoria delle arti figurative. Ciò non toglie che poteva parimenti essere benissimo inserito nella categoria della musica.
E’ già agli inizi degli anni settanta che, liceale, operante all’interno del laboratorio scolastico teatrale, scrive e rappresenta le sue prime opere di teatro: “Suoni, luci ed ombre”; “Io Bertolt e la gente”; ”La gallina ha fatto l’uomo”, opere giovanili che si pongono in bilico tra tradizione ed avanguardia. In questo stesso periodo partecipa anche alle prime mostre collettive di pittura ed organizza le sue prime personali, a Lentini ed a Catania.
Del 1976 è una sua personale a Firenze, dove, nel frattempo, si è trasferito e dove, tolte alcune parentesi, più o meno brevi, di rientro nella sua terra, risiederà fino agli inizi del 1979. A questa sua prima mostra, nel capoluogo toscano, ne seguiranno altre. Poco tempo dopo il suo arrivo a Firenze, iniziata qui la frequenza dell’Accademia delle Belle Arti, entra in contatto con il mondo culturale ed artistico di quella città e, fra l’altro, collabora con la rivista d’arte fiorentina, “Pan Arte”, diretta allora da Ruggero Orlando.
Ritorna poi definitivamente in Sicilia, a Lentini, per lavorare nella Sezione Archeologica della Soprintendenza ai Beni Culturali di Siracusa. In questo periodo scrive i testi di alcune canzoni dialettali ed uno di teatro, “L’Allegracori”, una suggestiva fiaba, soprattutto per grandi, di cui stila due versioni: una in lingua e l’altra in dialetto. Conseguirà, qualche anno più tardi, presso l’Università di Catania, Laurea in Lettere nel doppio indirizzo Moderno e Classico.
I suoi viaggi, soprattutto quelli effettuati periodicamente in Turchia, quale membro ufficiale della Missione Archeologica Italiana a Cuma Eolica, non pochi spunti daranno a svariate sue future produzioni artistiche.
Nella seconda metà degli anni novanta scrive e pubblica diversi saggi letterari e d’archeologia. È sua la definitiva scoperta d’una dimensione territoriale riguardante l’antica Leontinoi, di cui oggi non se ne aveva quasi più memoria, nonostante, così come si evince da fonti d’età moderna e contemporanea all’occasione prodotte, se ne attestasse ancora la presenza fino alla seconda metà del XIX sec.. Trattasi della presenza, allora, di corsi d’acqua o canali all’interno del tessuto urbano, del collegamento di questo con la costa tramite un fiume, il San Leonardo e dell’esistenza d’un porto fluviale, poi, dopo svariati secoli di utilizzo, per varie, repentine vicissitudini, andato in disuso. Una esaustiva sintesi di ciò è comunque nel suo saggio: “ Il porto fluviale” contenuto nella pubblicazione degli atti del congresso, tenutosi a Lentini nel Maggio del 2002, intorno alle scoperte archeologiche effettuate nell’ultimo scorcio di secolo sul territorio leontino. La nota determinante il recupero dell’idea del vetusto assetto della macchina territoriale, in un contesto di mancanza di indicazioni utili provenienti dalle fonti antiche, è qui corroborata dall’ausilio dato dalle particolari metodiche messe in campo oggi dalla ricerca storiografica moderna che, in questo caso l’archeologo e il topografo dell’antichità affianca a quelle usuali d’ordine classico.
Collateralmente, in questo frangente, anche la sua produzione grafico-pittorica, peraltro, dal suo inizio nel corso degli anni mai trascurata, ora ha un ulteriore momento di incremento ed apprezzamento critico, da più parti riconfermato da riconoscimenti e premi. I suoi nuovi paesaggi della serie “Il Paesaggio deve ancora abituarsi all’Idea” o il nutrito filone delle donne opulente e sensuali, “Dama degli uccelli” accompagnati dalle cadenze post-moderne dell’inedito repertorio dell’”Uomo-Mito e Vergine sognante” offrono tutti, nella diversità dei contenuti proposti, una omogeneità di stile ed un’acquisita maturità, soprattutto, nel senso di una sempre più fresca e libera enfasi di colore. Fra gli altri suoi scritti di questo periodo sono anche i testi di alcune sue nuove canzoni come: “Scoprire il mare”; “Il Ghibli”; “Ritorneremo al cuore”.
Di determinante importanza poi, è il sodalizio con il musicista lentinese Salvo Amore, autore di gran parte delle musiche delle sue canzoni, le quali, negli ultimi anni, hanno visto una loro propizia stagione di incremento creativo, continuando ad annoverare sempre più larghi consensi di pubblico e critica.
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Incontri con Maurizio Caffi
Spartiti Associati Incontri MusiCulturali - 19 settembre 2014 - "Le Pietre parlano" - Biblioteca Civica di Lentini
Spartiti Associati 2 - 18 settembre 2015 - "Moderna Maritima Leontini" ex pescheria - Lentini