Lentini  Oggi:  Scrittori

Salvatore Brancato

Note Biografiche

Salvatore Brancato, nasce  a  Lentini nell'agosto del 1926, numismatico e studioso della storia della sua città e dei suoi Santi Martiri, Alfio, Filadelfo e Cirino. Appena ventenne si arruola al primo corso Argo Guardie di  P.S. a  Roma. Trasferito  presso la Questura di Milano, dal1947 al 1954 ricopre la carica di radiotecnico. Non proseguendo, nell’aprile del 1954, sposa  una sua concittadina di Lentini. Nel maggio del 1955  nasce il figlio Daniele. Dalla fine del 1954 al 1961 è rappresentante di prodotti alimentari in una 11° zona  di Milano. Il 4 settembre 1961 viene assunto alle Distillerie Landy Frères di Bologna, come addetto alle vendite in Lombardia. Nel 1967, con la presentazione della “Grappa Piave” viene promosso funzionario di sede. Data la sua passione per la numismatica, nel 1966 Brancato entra a far parte come socio del Centro Culturale Numismatico Milanese; nel 1982 va in pensione e si può dedicare con maggiore impegno ai suoi studi: la ricerca dei personaggi storici della sua Lentini con particolare riguardo ai SS.Martiri e S.Tecla. Nel 1992 viene eletto consigliere e bibliotecario del C.C.N.M., carica che ricopre a tutt’oggi. Spunto delle sue riflessioni sono soprattutto gli intrecci storici che spesso intercorrono fra lentini (patria natia) e Milano (patria adottiva). Forte delle sue notevoli conoscenze storiche e numismatiche, in parecchi anni, raccoglie  una  grande  mole di prezioso materiale. Una prima raccolta in 2 volumi viene alla luce nel 1998 con la stesura di: “Uomini e Santi d’una Lentini che e d’una Lentini che è”.
 

Nel 2000 una ulteriore raccolta di materiale viene a formare una seconda opera intitolata "Terrone e Polenta". In essa vengono riportate preziose notizie, degne di ulteriore approfondimento. Tra esse l'esistenza di una basilica dedicata a S.Tecla, sotto il sagrato del Duomo di Milano, venuta alla luce diversi anni fa. Il riferimento ai SS.Martiri Alfio Filadelfo e Cirino e' contenuto nel sermone 77 di S.Ambrogio, vescovo di Milano (rif: Sebastiano  Pisano  Baudo, Storia  dei  Martiri  e della Chiesa di Lentini). Probabilmente, visto l'elogio di S.Ambrogio dedicato ai SS.Martiri lentinesi (che certamente conosceva), nonche' il periodo in cui venne costruita la basilica, potrebbe trattarsi della Tecla leontina ! Ella fu donna di nobile famiglia e ricca proprietaria, cugina di Alessandro, seguace di Tertullo, tiranno di Lentini.  Tecla, colpita da paralisi alle gambe, venne miracolata dai Tre Santi Martiri e successivamente santificata.

 

Una terza raccolta di materiale dal nome:“RICERCHE” viene alla luce nel 2002 e riguarda soprattutto i SS. Martiri Alfio, Filadelfo e Cirino, protettori di Lentininonché  Ambrogio, Vescovo e Patrono  di Milano. 

“COMUNE DI LENTINI”‘ - Il18 aprile 2002 il Sindaco di Lentini S. Raiti premia Brancato con una targa per aver donato alla Biblioteca Civica rari e preziosi testi di numismatica. [ foto ]

“ARCHEOCLUB  D’ITALIA” - Il 14.12.2002, per i meriti dell’opera di ricercatore e studioso viene conferito a S.Brancato dalla sede di Lentini, l’ambito premio “S. Pisano Baudo 2002”

"ASS. CULT. SICILIANA AMICI DI SIRACUSA E DELLA SUA PROVINCIA TERRA DI ARCHIMEDE" Pioltello (MI) - Il 3-10-2004 Salvatore  Brancato per  i suoi studi di ricerca sulla sua  città natia e l’alta conoscenza  della   numismatica  greca  romana  e bizantina in particolare, leontina e siciliota, gli viene assegnato il premio Triskeles 2004”  [ foto ].

 

Nel Novembre del 2004 Salvatore Brancato, come si legge nella cronaca siracusana del quotidiano "La Sicilia" del 19-11-2004, dopo aver ricevuto  un prestigiosissimo premio nazionale per i suoi studi numismatici, invia  in  dono  alla Biblioteca  Comunale di  Lentini una  sua personale collezione di volumi e cataloghi di numismatica e archeologia.  Nel 2011 gli viene conferito dall’Istituto del Nastro Azzurro di Lentini il premio “Luigi Briganti” - sezione cultura per i prestigiosi risultati ottenuti in ambito culturale e numismatico [ foto1   foto2].
 
 
Le Opere
 
Pubblicate in forma privata e reperibili unicamente presso La Biblioteca Comunale e la biblioteca dell’ex Cattedrale S.Alfio di Lentini, oggi intitolata al promotore Padre Sebastiano Castro:
1998 -  Uomini e Santi d’una Lentini che e d’una Lentini che è  - Parte I° / II°
2000 -  Terrone e Polenta - Parte I° (Sicilia-Lentini) Parte II° (Lombardia-Milano)
2002 -  Ricerche - Alfio, Filadelfo e Cirino, Vaste - Lentini, Ambrogio - Milano
2003 -  Storia di Lentini - dalle sue origini al 70 A.C.
2005 -  Ricordando Dinu Adamesteanu - in ricordo del famoso archeologo recentemente scomparso
2006 -  Premi e Riconoscenze a Salvatore Brancato 1939-2006 - i miei primi ottant'anni - Milano 2006
2008 -  Bruttium zecca Braeig - ricerca di Salvatore Brancato 2008
2009 -  Dinu Adamesteanu Il tempo passato risorge se il presente lo vuole far risorgere
2011 -  Sicilia STIELA
2011 -  Dinu Adamesteanu Un amico cittadino del mondo
2011 -  Leontini  Monete del 470 a.C. al periodo romano 214 a.C.                                                                   
2011 -  Leontini Tetradracma circa 430-420 a.C.
2012 -  Archeologia e Numismatica
2013 -  Alfio Filadelfo e Cirino, Ambrogio, Tecla, Agostino, Bassiano
2013 -  Lucania  METAPONTO
 
 
Dal volume "ricordando Dinu Adamesteanu" (Presentazione a firma di Gianni Failla)
 
Salvatore Brancato ci consegna con entusiasmo un nuovo regalo, frutto ancora una volta del costante amore per Lentini e per i personaggi che hanno segnato la storia della propria terra natale. Con la sua certosina opera di ricerca, oggi Brancato ricorda Dino Adamesteanu deceduto alla veneranda eta' di novantuno anni lo scorso 21 gennaio 2004, portando via con se' un pezzo della migliore storia lentinese, legata agli inizi degli anni cinquanta, suggestivi e carichi di tanti slanci per il "sacro" patrimonio culturale della mitica Leontinoi.
 
La citta' di Lentini ha certamente un debito di riconoscenza per l'autorevole Dino Adamesteanu, che volle valorizzare, da precursore e con mentalita' felicemente innovativa, il grande patrimonio storico ed archeologico dell'area lentinese.
 
La voce di Salvatore Brancato rompe l'attuale ovattato silenzio di tante realta' locali che pure ricordano con rimpianto il suo prezioso lavoro di ricerca che nel '50 segno' un decisivo punto di svolta nella conoscenza e nella valorizzazione dei monumenti lentinesi che intendevano allora sottrarre all'oblio, per farli tornare alla luce, a perenne testimonianza della grande civilta' greca.
 
L'autore della pubblicazione documenta, con attenzione e passione, l'intensa vita professionale dello scomparso Adamesteanu e ne segue le interessati tappe, dal suo primo arrivo in Italia dalla Romania nel 1939 sino alle sue ultime esperienze di Policoro. on ben 420 pagine di metodiche ricerche, Salvatore Brancato cataloga e dona al lettore una ricca documentazione storica che altrimenti sarebbe rimasta inesorabilmente dimenticata.
 
La ripartizione dell'opera di Brancato e' fedele alla eccezionale evoluzione del brillante cammino archeologico dell'insigne Maestro che in Sicilia (a Siracusa, a Lentini e a Gela) applico' una nuova metodologia nello studio del territorio antico, in particolare nella valutazione dei rapporti tra greci ed indigeni.
 
Soprattutto a Lentini ebbe modo di vivere quegli inizi degli anni 50, ricchi di fervore culturale e sociale. I "giardini" di arance animavano allora nella stazione ferroviaria un ottimo commercio di agrumi, con benefici rilevanti per tutta l'economia del circondario lentinese. Dino Adamesteanu, l'uomo venuto dal lontano Mar Nero, nelle calde coste del Mar Jonio trovo', anche sotto l'aspetto culturale un eccezionale contesto favorevole. Nella citta' che fu di Gorgia, operava il Centro Studi "Notaro Jacopo", si costruiva il cine-teatro Odeon, veniva valorizzato il litorale di Agnone, rinasceva pure la banda musicale comunale ed anche la Leonzio conduceva buoni campionati di calcio. Delfo Castro era il popolare sindaco di quella citta' ed anche la Chiesa locale viveva una stagione di grande impegno, con le belle figure dei sacerdoti Francesco La rosa e Giovanni Di Stefano.
 
Cittadino italiano per vocazione, il Prof. Adamesteanu fece alla fine degli anni cinquanta il grande passo in avanti verso gli autorevoli ambienti ministeriali della Capitale. Successivamente, nel 1964, ebbe l'incarico alla soprintendenza archeologica della Basilicata con tutti i meritati successi culturali, artistici ed accademici nelle istituzioni piu' prestigiose. Insegno' pure archeologia ed antichita' italiche nell'Universita' di Lecce. Il suo sguardo spaziava sempre su larghi orizzonti e negli anni settanta ed ottanta in particolare, furono tante le sue importanti realizzazioni, che lo fecero apprezzare anche a livello internazionale. Nonostante i suoi impegni, trovo' anche il tempo per le pubblicazioni scientifiche: di lui resta un'ampia raccolta di studi e di ricerche.
 
Questi eccezionali successi non gli fecero pero' "montare la testa". Mantenne infatti, sempre vivi i ricordi delle sue prime esperienze professionali. Non pote', in particolare, dimenticare gli scavi condotti a Lentini tra le aspre balze del colle San Mauro. Soprattutto non smise mai di mantenere rapporti umani con le persone conosciute in quell'angolo di profumi di zagara della Magna Grecia, dove molti lentinesi vollero stargli accanto con viva simpatia, condividendone l'amore per la riscoperta di un mondo sepolto ma mai scomparso della migliore memoria culturale locale.
 
Tra questi "giovani" amici di un tempo, sempre vivi nel migliore ricordo di Dino Adamesteanu", non potevano mancare ovviamente Giuseppe La pira, Orazio Cimino, Salvatore Caruso e ... Salvatore Brancato. Un cordiale dialogo di stima con il Brancato fu mantenuto, sino alla fine della vita dell'archeologo. E' proprio l'autore della pubblicazione, nella parte iniziale del testo, a riferire sulla sua ultima commovente conversazione telefonica del 18 marzo 2003.
 
Questo legame, vissuto e rinnovato per decenni in nome di una amicizia e di una comune passione per la ricerca archeologica, non puo' che coinvolgere chi legge le pagine di "ricordando Dinu Adamesteanu".
 
Alla lettura subentrano cosi' due immediati sentimenti:
- di ammirazione per la vita dell'archeologo, spesa in nome della cultura.
- di vivissima gratidudine per la paziente opera di ricerca, condotta con grande amore da Salvatore Brancato.
 
Infine un auspicio: possa la pubblicazione di Brancato favorire almeno la dedicazione di una sala del Museo archeologico di Lentini alla memoria di Dino Adamesteanu.
 
Siracusa 16 ottobre 2004  - firmato Gianni Failla
 
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alcune monete di Leontini (Periodo Classico)

 

Leontini   -  Tetradramma  - 460  a.C. - Periodo Demaretion (Siracusa)

D. Testa coronata di Apollo a destra, intorno tre foglie di alloro e da destra a sinistra  LEONTINON esergo leone saltellante a destra.  R. Quadriga lenta  a  destra guidata  da  auriga con lungo kitone, in alto Nicke che incorona auriga esergo leone saltellante a destra.

 

Leontini   -  Tetradramma  - 440 - 425 a.C. - g. 17,38

D. Testa coronata di Apollo a sinistra.  R. Testa di leone a destra con quattro chicchi d'orzo  LEONTINOI intorno .

 

Leontini   -  Tetradramma  - 455 - 430  a.C. - g. 17,17  

D. Testa coronata di Apollo a sinistra.  R. testa di leone a sinistra, 3 chicchi d'orzo e foglia    LEONTINOI intorno .

 

DRACMA 435-430 ac, Argento 4.02 g.- Fronte: testa laureata di Apollo a.s. - Retro: testa di leone a.d. con quattro chicchi di orzo attorno Leontinon. rif McClean 2343 pl. 77, 4

HEMILITRA 430-425 ac, Argento 0.30 - Fronte: testa di leone a.d. - Retro: chicco di orzo con 6 globetti  LE. riferimento: Luynes 996.

           

LITRA 450-435 ac, Argento 0.75 - Fronte: testa laureata di Apollo a.d. - Retro: chicco di orzo attorno LEON - riferimento: Rizzo pl. 23, 10 var.

PENTONKION 475-470 ac, Argento 0.25 - Fronte: testa di leone a.d. - Retro: cinque globetti - riferimento: Weber 1381

         

TETRADRAMMA 430-425 ac, Argento 17.03 - Fronte: testa laureata di Apollo a.d. - Retro: testa di leone con tre chicchi di orzo e foglia attorno LEONTINON - riferimento: Boehringer, Studies Price, 52

TETRADRAMMA 440 ac, Argento 17.44 g. Fronte: testa laureata di Apollo a.d. - Retro: testa di leone a.d. e quattro chicchi di orzo attorno LEONTINON - riferimento: Boehringer, Studies Price, 42, Pachino Hoard, pl. 37, 2

              

Leontini  - Tetradramma  - 460 - 450 a.C.

D. Testa laureata di Apollo a destra, con i capelli raccolti sotto la nuca. R. Testa di leone a destra dietro tripode e tre chicchi d'orzo, intorno da destra verso sinistra  L-EON-T-I-N-O-N.

 

Leontini  - Tetradramma  - 420 - 415 a.C. circa - gr.17,47

D. Testa di Apollo laureato a destra - R. Testa di leone a destra LEONTINON attorno tre chicchi d’orzo ed un pesce (forse un muletto del lago Biviere di Lentini oppure pesce di fiume). Inciso da eccellente artista - Catalogo asta Triton XII  C.N.G. Lancaster PA. U.S.A.  n° 40

                               

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