Una nobile figura di artista: Salvatore Amore
di Gianni Cannone - da Leontinoi Oggi - Dicembre 2009
Lui con molta modestia si prende il soprannome di artigiano, ma in effetti si tratta di un grosso artista che eccelle nell’arte sopraffina della lavorazione, non facile, del marmo.
Questo personaggio illustre di casa nostra si chiama Salvatore Amore e, recentemente, ha avuto un riconoscimento abbastanza significativo: essere inserito in internet attraverso l’autorevole organo internazionale di diffusione nel mondo chiamato “La voce del marinaio”.
Il lentinese Salvatore Amore raggiunge improvvisamente una notorietà che varca i confini nazionali lavorando sopra una bandiera americana di marmo con forti richiami di natura emblematica.
Gisella Grimaldi, in un appropriato articolo pubblicato nella pagina culturale “Giorno e Notte” de “La Sicilia”, che riportiamo doverosamente nel tratto iniziale, esprime bene questo momento magico dell’artista leontino: “Un artigiano lentinese realizza una bandiera degli Stati Uniti in marmo, la dona agli americani ed il 4 luglio sarà a Roma, ospite dell’ambasciatore americano Mel Sembler. Salvatore Amore, specializzato nella lavorazione ed incisione del marmo, in memoria delle vittime dell’attentato terroristico dell’11 settembre, ha costruito una bandiera di marmo per far sì che non venisse mai più bruciata e il 19 aprila, in occasione della visita dell’ambasciatore americano a Sigonella (territorio di Lentini NdR) l’ha donato agli Stati Uniti. L’opera, realizzata interamente in marmo scolpito, è stata trasferita nei locali dell’ambasciata americana a Roma e nei giorni scorsi proprio l’ambasciatore Sembler ha scritto una lettera al signor Amore per ringraziarlo del grande gesto ed invitarlo a Roma alla cerimonia alla cerimonia che si terrà il 4 luglio in occasione delle festa dell’indipendenza americana”.
Salvo Di Salvo così ricostruiva l’eccezionale avvenimento sulle colonne del “Giornale di Sicilia” del 19 aprile 2002: “L’ambasciatore degli Stati Uniti in Italia Mel Sembler visiterà domani mattina la base di Sigonella. L’ambasciatore americano sarà accolto dal comandante del 41^ Stormo antisom, della base aerea di Sigonella, colonnello Claudio Salerno e dal comandante della stazione aeronavale, Tim Davison. A conclusione dell’incontro l’ambasciatore riceverà una bandiera degli Stati Uniti in marmo realizzata da un artigiano di Lentini, che riporta una dedica alle vittime degli attacchi terroristici dell’11 settembre ed un bassorilievo in bronzo raffigurante due mani che liberano una colomba, simbolo di pace”.
E sul giornale lentinese “La Notizia” di Nello La Fata del 21 dicembre 2002 Nazareno Nicotra in ordine all’evento romano in seno all’ambasciata americana di Sembler trovava il modo di descrivere, attraverso una nota di colore, anche l’incontro col presidente Berlusconi: “Salvatore Amore con questa scusa ha avuto modo di incontrare persone molto importanti come appunto i vertici diplomatici americani in Italia e lo stesso premier Silvio Berlusconi”.
In tale contesto molto emozionante, un momento indimenticabile è stato per Salvatore Amore l’incontro con la signora Elettra, figlia dell’immenso Guglielmo Marconi accanto alla storica bandiera americana in marmo.
Carica di sentimenti patriottici sinceri è la lettera del Comando Provinciale Carabinieri di Siracusa del 23 gennaio 2004 che il comandante Ten. Col. Francesco Bonfiglio, ha voluto inviare all’artista Salvatore Amore per la donazione di una lapide in onore dei caduti di Nassiriya.
Un artista, Salvatore Amore, che con la sua arte purissima ha dato lustro alla città di Lentini. Ne fa testo la manifestazione solenne di quei giorni, grazie alla quale la testimonianza artistica dell’ormai noto maestro leontino, posta diligentemente nell’androne della casa comunale, ha segnato un passato impossibile per il mondo intero da dimenticare: i due nostri caduti di Nassiriya Emanuele Fisicaro e Alfio Ragazzi, venuti meno tragicamente in data 12 novembre 2003.
Salvatore Amore e l'arte dell'intarsio
tratto da un articolo di Pancrazio “Ezio” Vinciguerra da "La voce del marinaio" del 30 gennaio 2011
… quando la vocazione viene prima del profitto e abbraccia l’umana
solidarietà.
Salvatore nasce a Lentini (Siracusa) il 25 aprile 1936 e vive la sua infanzia al riparo delle bombe della 2^ guerra mondiale. Di famiglia modesta frequenta le scuole medie ed impara il mestiere del marmista.
Con il marmo, questo pezzo di monolite duro, stringerà un solidale rapporto
che lo farà approdare a soddisfazioni impagabili nella sua vita-carriera di
artigiano-artista dell’intarsio.
Nel 1962 si sposa e si trasferisce a Melbourne in Australia dove partecipa
al restauro della Chiesa Anglicana di San Paulo.
Per motivi di salute è costretto a rientrare nella sua Sicilia e, più tardi, trova impiego presso il locale ospedale di Lentini.
Ma Salvatore ha un pensiero fisso, quello di lavorare il marmo e insegnarne i segreti al figlio Gaetano. Buon sangue non mente e il figlio mette su un laboratorio d’arte sotto la supervisione del padre.
Nel 1991 purtroppo Salvatore perde l’adorata moglie, Nuccia Salviani, e in memoria di lei e della sua infanzia, inizia a scolpire una lapide in onore dei Caduti della 2^ Guerra Mondiale che donerà al Comune di Lentini.
Ogni qualvolta accadono “sventure” Salvatore, con la sua sensibilità di artista, si chiude nel suo laboratorio bottega e comincia a scolpire ed intarsiare il marmo.
Cosi è accaduto per i tragici fatti delle” Torri Gemelle e del Pentagono” dove realizza, in memoria dei caduti, la bandiera americana in marmo che donerà al popolo americano.
Per questo nobile gesto di solidarietà, ogni anno, il 4 luglio, Salvatore è invitato dall’Ambasciatore d’America in Italia a festeggiare l’Indipendenza americana a Villa Taverna a Roma.
Anche i fatti di “Nassiriya” lo segnano nel profondo dell’animo e con gli inseparabili arnesi del mestiere inizia a scolpire la lapide che sarà da lui donata alla caserma dei Carabinieri di Lentini.
Con il figlio Gaetano ha realizzato parecchie opere, alcune così belle che le Istituzioni non hanno esitato ad esporle nei propri musei o sale consiliari, alcune ad esempio ispirate dalle poesie di Pascoli e Carducci, sono esposte nei rispettivi musei a loro dedicati.
Salvatore non si ferma un attimo, ama trascorrere il suo tempo nel suo laboratorio-show-room con l’inseparabile scalpello e ormai inseparabile pezzo di marmo a cui da del tu.
Quando sono andato a trovarlo nel suo laboratorio per approntare questo articolo su di lui, la cosa che mi ha colpito è stato un bellissimo tavolo che rappresenta la “Rosa dei Venti”.
Salvatore mi dice che lo metterà in vendita al migliore offerente ed il ricavato lo destinerà interamente all’Unicef per i bambini d’Africa. Mi confida sottovoce, quasi timorato, che quando lo ha realizzato il suo pensiero fisso era rivolto a tutti quegli emigranti che giungono presso le nostre coste così come all’inizio del secolo scorso erano i nostri fratelli italiani a sbarcare in America a cercar fortuna…
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