Franco Condorelli

Nato a Lentini (SR) il 3 febbraio del 1948 e qui attualmente vive e lavora.

Da quando era appena sedicenne si occupa di arte pittorica in genere.

Le sue innumerevoli opere sono sparse in tutta Europa. Infatti, oltre che a Lentini, in passato ha vissuto e lavorato, anche per lunghi periodi a Roma, Venezia, Parigi, Monaco, Olanda e in tanti altri posti.

Ovunque la Sua opera artistica ha riscosso successo di critica e di pubblico. 

 
AUTORITRATTO
 
Da Lentini: Avrò 49 anni il 3 Febbraio 1997 e ci sono mie firme datate 1964. La raccolta casuale delle foto contenute in questo "book.  Si dice che uno scrittore é un arbitro che decide ossessioni e parole. Ciò è vero, perché è così che ho romanzato le mie composizioni sin dagli albori. Riguardano lavori di recente fattura che vanno dal '90 al '96. Sono stralci, brani di "ossessioni" di una perenne e intensa attività al di fuori di mode e tendenze e al di fuori del tanto detestabile circuito che imbriglia e falsa l'atto creativo. Divenuto eremita per necessità in questa dolorosa terra di Sicilia, sento la nostalgia della Pittura quando avviene che, invasato e posseduto da lei, s'allontana poi. Ma lei, Gran Signora crudele, mi fa supplire fino a che l'ultima parola non è stata detta. Ho vissuto e lavorato in passato a Roma, Parigi, Monaco, Olanda, etc; conoscendo in luogo personalità in vista.  Credetemi, avviene veramente e vi garantisco che non é suggestione. A volte è tale l'impegno dell'esecuzione di un ciclo di 30 o 40 tele sotto lo stesso tema che, stremato e ormai insonne, le chiedo pietà. Ma è impossibile racimolare nomi, gallerie e documenti per attestare i fatti avvenuti ? Forse non esistono più neanche le gallerie da me contattate.  Forse le persone conosciute sono già morte come morti sono quei pochi documenti da me svogliatamente raccolti perché finiti sotto le macerie del terremoto del '90 avvenuto qui in "Sicilia". Lo scopo di questo "book" è di dare un accenno a quel qualcosa che sfugge persino a me di me. Posso solo augurarmi che il lettore dei miei racconti visivi, facendo scorrere il suo sguardo possa dire: "Anche il mio pathos ha di questi umori,anzi vedo di già all'orizzonte ergersi qualcosa d'insolitamente stimolante".
 
 
Lentini e i suoi artisti - Franco Condorelli : la sua arte, la sua terra, le radici culturali mai perdute
Da un articolo tratto da "La Notizia" per gentile concessione del suo direttore Nello La Fata
 
“Divenuto eremita per necessita’ in questa dolorosa terra di Sicilia, sento la nostalgia della pittura quando avviene che, invasato e posseduto da lei, s’allontana poi. Credetemi, avviene veramente e vi garantisco che non e’ suggestione. A volte e’ tale l’impegno dell’esecuzione di un ciclo di 30 o 40 tele sotto lo stesso tema che, stremato e ormai insonne, le chiedo pieta’. Ma lei, gran signora crudele, mi fa supplire fino a che l’ultima parola non e’ stata detta”. Cosi’, il maestro Franco Condorelli,definisce il suo rapporto con l’arte e la sua anima di artista. Lentinese di nascita e di cultura, Condorelli ha iniziato il suo percorso nel mondo della rappresentazione pittorica gia’ nel lontano 1964, allorquando i suoi primi lavori furono commentati positivamente da quel mondo dell’arte, allora forse ancora lontano, ma che ora tutto gli appartiene. Alla ricerca costante e continua del confronto artistico e culturale, ha vissuto e lavorato in parecchie città’ d’arte, tra cui Roma, Parigi, Monaco ; città’ tra l’altro dove ha maturato un’esperienza del tutto personale e non priva di tecniche pittoriche del tutto innovative. Il tempo della percezione e della rappresentazione artistica, diventa nelle sue opere eterno, e nulla sembra scalfirlo, ne tanto meno confutarlo. La sua sensibiliere e’ legata come da un nodo inscindibile alla creazione, all’attimo che diventa rappresentazione. La sua pittura e’ romanzata e come lo stesso Condorelli ama affermare :” mi sento come uno che racconta con tanti dettagli”. Le opere di Condorelli sono uniche, vere, sono il frutto di colui il quale sembra avere la consapevolezza che l’artista, e solo lui, ha la possibilita’ di creare negli altri, intime riflessioni che durano per un tempo illimitato e che diventano patrimonio dell’anima. Le sue tele, in particolare quelle dell’ultimo periodo evidenziano in maniera del tutto naturale una carica emozionale sempre viva nell’artista che non si piega alla retorica o alla banalita’ esecutiva, egli si definisce anche un’artista meteoropatico : l’estate che suscita nell’artista un’esplosione di colori e di forme spesso indefinite e indefinibili ; l’inverno in cui la vena dell’artista e’ piu’ votata verso la rappresentazione figurativa del mondo intorno a se. C’e’ nell’arte del maestro Condorelli anche la sua Lentini, le sue vie, i suoi colori, le sue tradizioni, che anche ad occhi meno attenti e vigili suscitano intimissime emozioni. I luoghi di Lentini vengono rappresentati nei suoi contorni piu’ vivi, piu’ reali, non nascondono, anzi amplificano una memoria storica mai dimenticata , sempre presente.. E’ oggi veramente possibile parlare di un’arte tutta di Condorelli, i suoi quadri, come egli stesso li definisce, sono “brani di ossessioni, di una perenne e intensa attivita’ al di fuori delle mode e tendenze, e al di fuori del tanto detestabile circuito che imbriglia e falsa l’atto creativo”. L’incontro con l’arte del “nostro” Condorelli, tra i luoghi e i momenti della rappresentazione, sono ineluttabilmente elementi di continuo e incessante fluire di sensazioni ed emozioni, che evidenziano come “la vita stessa e’ arte e ha uno stile come quelle arti che tentano di ritrarla”(Oscar Wilde, da “Penna, matita e veleno”). Franco Condorelli, lentinese doc, oggi cinquantenne, e’ ritornato da dieci anni nella sua tanto amata e “raffigurata” Lentini, forse con il desiderio inconscio di poter lavorare ancora e per molto tempo attorno agli odori, alle luci, ai paesaggi, alle radici di sempre.

Effervescenze Metafisiche

Scritti e Quadri del maestro Franco Condorelli

 

"È uno scorcio, più o meno inutile, dei tanti paesaggi delle tue stagioni dove i colori iniziano ad assumere la trasparenza della calma.

Le piccole angosce si sublimano e diventano presenze meno pesanti del solito.

Qualche macchia più rossa là dove il paesaggio si rattrista ai confini con l'umano è un tenue passaggio nel piccolo cielo pulito e lascia immaginare che lo è ancora per un grande spazio.

Per il resto basta adagiare la testa pesante di un giorno ed assaporare così, senza chiudere gli occhi, questo momento". Così recita in un suo brano Franco Condorelli.

Nel corso dei secoli, scrittura e pittura si sono spesso confrontate e interrogate a vicenda, hanno attinto l’una dal patrimonio espressivo dell’altra pur mantenendo ciascuna la propria autonomia. Penna e parole da una parte, pennelli e colori dall’altra: un continuo gioco di specchi in cui la parola racconta l’immagine o l’opera d’arte, sostituendo alle sfumature della tavolozza i toni e i timbri del linguaggio nel tentativo di dare alla parola stessa la solidità delle cose rappresentate.

Nel contempo l’opera d’arte e, in tempi più recenti, l’illustrazione si accompagnano al testo scritto e lo traducono in immagini: un processo creativo che ognuno di noi compie inconsciamente durante la lettura di un testo, in forma più o meno evocativa a seconda dell’impatto emotivo che quel testo ha su di noi. Già questo processo di trasposizione inconscia dalle parole alle immagini sulla “tela” della mente potrebbe in parte spiegare il rapporto molto stretto che lega pittura e scrittura.

La pittura è fonte d’inquietudine, il quadro è un enigma da risolvere: l’immagine sulla tela fa nascere il desiderio di conoscere a fondo i personaggi, di sapere cosa accade oltre la cornice, fuori dall’inquadratura.

Tutto ciò avviene, con mirabile vena artistica, in Franco Condorelli. In questo suo “Effervescenze Metafisiche” si rincorrono immagini pensate, vissute con la mente e scritte, che poi meravigliosamente verranno trasposte nelle sue tele, mantenendo con forza gli stessi colori, le stesse tonalità, la stessa forza creativa.

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Galleria fotografica Opere del maestro Condorelli

Quadri e Dipinti del maestro Condorelli


PARADISO E DINTORNI - I Fantasmi dell'utopia (Mostra permanente di Franco Condorelli - note del prof.Enrico Iachello e del prof.Silvano Nigro - Lentini 16-23 Dicembre 1981)


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Franco Condorelli
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