Alla Scoperta di Leontinoi
Le erbe e le piante del territorio
 

 

 
Nome Scientifico
Myrtus Communis L.

Mirto

Nome Locale
Ebba Babba

Mirto Comune (Myrtus)

Mirto Comune (Myrtus)

Mirto Comune (Frutti)

Mirto Comune (Fiori)

Descrizione: Il Mirto (Myrtus Communis L.) è una pianta della famiglia delle Myrtaceae. La parola Mirto deriva dal latino Myrtus che a sua volta deriva dal greco Myrtos. Il sostantivo Myrtos  è legato al mito greco di Myrsine, una ragazza invincibile nelle gare atletiche che venne trasformata da Pallade (divinità greca) in albero di Mirto per aver superato un giovane in una gara ginnica. Legato inoltre al nome di Venere, dea dell'amore, il mirto compare infatti in numerose leggende. Alcuni ritengono che la dea, dopo il giudizio di Paride, si cinse di una corona fatta con questa pianta. Anche gli antichi Romani conoscevano il mirto: una leggenda narra che i Romani ed i Sabini si riconciliarono, dopo il famoso ratto, purificandosi con fronde di mirto e che ai piedi del Campidoglio ne furono piantati due alberi. Nel medioevo i profumieri ottenevano dai fiori, per distillazione, la cosiddetta "acqua degli angeli", tonico rinfrescante della pelle. Ancora oggi, è usato come pianta propiziatoria nelle nozze. Ha portamento arbustivo o di piccolo alberello, alto da 50 a 300 cm, molto serrato.La corteccia è rossiccia nei rami giovani e col tempo assume un colore grigiastro. Le graziose foglie del mirto, coriacee e persistenti, sono di forma ovate o ovato-lanceolate e hanno margine intero; le loro dimensioni si aggirano attorno ai quattro centimetri di lunghezza e il loro verde è particolarmente brillante. Quando vengono schiacciate, o frantumate, le foglie di questo arbusto emettono una gradevole fragranza che rievoca il profumo dell'arancio ed è dovuta alla presenza del mirtenolo, un olio dotato di proprietà balsamiche. I fiori bianco crema, dotati di vistosi stami dorati, sbocciano da giugno a settembre, sono solitari, molto leggeri d'aspetto, semplici di forma, deliziosamente profumati.  I frutti del mirto maturano in autunno, sono piccole bacche ovoidali di colore nero-violaceo e di consistenza carnosa che risultano gradite agli uccelli. L'Asia e l'Africa sono probabilmente le terre d'origine del mirto, ma oggi esso è spontaneo in quasi tutta l'area mediterranea, dal livello del mare fino a circa 500 metri d'altitudine. Il mirto prospera ove il clima è mite, sopporta bene la siccità ma teme il gelo; predilige un substrato sabbioso, ben sciolto e permeabile. Questo arbusto dall'aspetto decisamente decorativo può venire coltivato anche in vaso.
 
Dove si trova: nel territorio lentinese il mirto vegeta in contrada Scalpello, S.Demetrio e lungo la SS 114 nella zona Agnone-Castelluccio.
 
Quando Raccogliere: I fiori si raccolgono in luglio-agosto, nel momento in cui sbocciano; le foglie durante tutto l'anno; le bacche in autunno.
 
Utilizzi Curativi: Il decotto di foglie di mirto (mezzo pugno di foglie lasciate bollire per dieci minuti in mezzo litro d'acqua) addolcito con miele e bevuto a cucchiaiate nel corso della giornata è utile nel caso di infiammazioni delle vie respiratorie, catarri e bronchiti. Un decotto di foglie e fiori, fatti bollire per una ventina di minuti, applicato esternamente esercita un'azione decongestionante sulla pelle e sulle mucose della bocca, è indicato inoltre nelle infiammazioni della vagina. Avvertenza: per evitare effetti collaterali, usare sempre sotto controllo medico
 
Alcuni Consigli: Conservazione: Fiori, foglie e bacche, dopo averli essiccati al sole, si conservano in recipienti dotati di una buona chiusura ermetica. IN CUCINA: Le foglie e le bacche del mirto sono molto usate, in tutta l'area mediterranea, per insaporire i piatti di carne e pesce. Un altro uso del mirto consiste nell'impiegarlo per aromatizzare vini e liquori. Una bevanda balsamica adatta alle giornate più fredde è infine il tè al mirto, che si ottiene ponendo poche foglioline di mirto nella teiera insieme alla solita miscela di tè. PER LA BELLEZZA: L'essenza tratta dai fiori di mirto è molto usata in profumeria e cosmetica, e costituisce la nota Acqua degli angeli che possiede spiccate proprietà tonificanti e astringenti ottime per l'epidermide. Anche un decotto di foglie di mirto aggiunto all'acqua del bagno, o frizionato direttamente sulla pelle, svolge un'azione tonificante. Liquore di Mirto (dal ricettario di Pippo Pellegrino): 100 fiori, 40 g. di corteccia, 24 g di foglie verdi, 180 g. di bacche, 30 g. di foglie essiccate, 60 cl. di alcool a 95°, 1,4 lt. d’acqua di sorgente, 320 g. di zucchero. La preparazione avviene in 2 fasi. Prima fase (pianta in fiore): in giugno-luglio raccogliere i fiori, le foglie e la corteccia. Lasciare macerare in 25 cl. di alcool per 30 gg. in contenitore di vetro, scuotendo almeno 1 volta al giorno, infine filtrare con un colino. Seconda fase (bacche mature): in dicembre-gennaio raccogliere le bacche ben integre e lavarle bene in acqua fredda. Asciugare e lasciare macerare in 35 cl. d’alcool per 40 gg. in contenitore di vetro. Scuotere almeno 1 volta al giorno e infine filtrare con un colino. Poi In un contenitore d’acciaio inox preparare a caldo uno sciroppo con l’acqua e lo zucchero; dopo 5 min. d’ebollizione versare le foglie essiccate, mescolare a lungo e poi far raffreddare. Filtrare il liquido e mescolarlo con quello ottenuto dalla prima e dall seconda fase. Rimestare a lungo e far riposare per 7 gg. in vetro. Filtrare piu’ volte con telo molto fine, ponendo del cotone idrofilo sul telo. Lasciare riposare qualche giorno prima d’imbottigliare. Tappare e etichettare con la data. Consumare dopo almeno 4 mesi. Con l'invecchiamento il liquore assume una colorazione dalle sfumature rosso rubino e al palato ha un gusto più delicato e vellutato. E' un ottimo liquore digestivo, da gustare dopo i pasti.

Scheda Tecnica a cura di Laura Casini & Pippo Pellegrino   ® 2007 All Right Reserved