Descrizione: Il Cardo (Cynara cardunculus L.) è una specie di pianta appartenente alla famiglia delle Asteraceae, sottofamiglia Tubuliflorae, tribù Cynareae. La specie C. cardunculus L. comprende le due varietà botaniche altilis DC. (cardo coltivato) e sylvestris Lam. (cardo selvatico) e la sottospecie scolymus Hegi (carciofo). Il cardo selvatico è attualmente diffuso soprattutto in Sicilia, Sardegna, Corsica e su molte isole minori: popolazioni sono state individuate anche nella maremma Toscana e nel Teramense. Può essersi sviluppato nell’Africa del Nord o in Sicilia. Nel 1466 fu portato da Napoli a Firenze. È una tipica specie perenne, che affida la propria sopravvivenza, oltre che agli acheni, a specifiche gemme presenti sulla frazione basale del fusto e sui rizomi. L’asse fiorale è eretto, ramificato all'epoca della fioritura, robusto, striato in senso longitudinale e fornito di foglie alterne. Le ramificazioni dell'asse fiorale portano, in posizione terminale, le infiorescenze. L'altezza è variabile, da 40 cm sino a 250 cm. I fiori, ermafroditi, tubulosi, caratteristici delle Asteraceae, sono riuniti in una infiorescenza a capolino detta anche calatide. A completa maturità raggiungono anche oltre gli 8 mm, presentano colore violetto-azzurro di varia tonalità, ma possono anche essere riscontrati mutanti di colore bianco. Il frutto è un achenio tetragono-costato, di colore grigiastro scuro e screziato, unito al calice trasformato in pappo, per favorire la disseminazione. Il peso dei mille acheni può oscillare tra i 15 e i 70 g. L'apparato radicale è costituito da un rizoma, in grado di penetrare anche ad una profondità di circa 2m, permettendo alla pianta di sopravvivere in condizioni di carenza idrica. In autunno le gemme radicali producono una nuova rosetta di foglie mentre in primavera si ha la fioritura con il disseccamento dei fiori stessi in estate. La fioritura si ha generalmente tra aprile e giugno. Gli steli fiorali muoiono dopo la fioritura e possono rimanere eretti per diversi mesi così come i vecchi fiori che possono persistere per lungo tempo.
Effetti Curativi: Le forme spontanee e coltivate nell’ambito del genere Cynara sono utilizzate per l’estrazione di sostanze bio-farmaceutiche. Tra le diverse sostanze sfruttate a scopi medici si possono ricordare: l’inulina che svolge un ruolo importante nell'equilibrio della flora batterica intestinale. I tessuti fogliari del cardo selvatico risultano particolarmente ricchi di composti antiossidanti (luteolina, acido clorogenico, cinarina e acido caffeico). Recenti studi indicano che alcuni composti presenti nel carciofo esercitano un’attività inibitoria sulla HIV-integrasi che regola un passo essenziale della replicazione dell’ HIV e del suo inserimento nel DNA ospite. Si legge in un antico ricettario che L’infuso di cardo con vino rosso, guarisce ogni dolore del corpo ed espelle ogni impurità. guarisce i mali di testa, cura l’udito, aguzza la memoria, guarisce dalle vertigini, cura il cervello e la vista, libera la milza, elimina il catarro e migliora le membra deboli dei paralitici. Avvertenza: per evitare effetti collaterali, usare sempre sotto controllo medico
Uso in Cucina: Fin dai tempi antichissimi, germogli e semi di cardo servivano per produrre il caglio dei formaggi, ma solo nel ‘500 si hanno le prime testimonianze della sua presenza in cucina. con il sapore che ricorda Carciofo e Sedano, il Cardo ha le sua parti commestibili nelle costolature fogliari leggermente appiattite, e nelle foglie tenere che si sviluppano sulla parte centrale del cespo.
Dove si trova: L'habitat del cardo selvatico è rappresentato da terreni aridi incolti o riparali. Generalmente cresce meglio in terreni profondi e argillosi ed in presenza di elevata luminosità; essendo specie mediterranea non è in grado di sopravvivere a inverni rigidi. La propagazione avviene per seme. i semi cadono generalmente vicino alla pianta madre anche se alcuni possono essere trasportati ad una certa distanza dal vento o dagli animali. Di norma la germinazione avviene dopo le prime piogge autunnali; tuttavia il seme può rimanere vitale per 5 o più anni. Nel lentinese lo si puo’ trovare in abbondanza in contrada Cillepi, zona “Cannellazza”, zona “Mercadante” e zona “Murazzo-Castelluccio”. In minore quantita’ in zona “Biviere”, Contrada “Armicci”, Zona “San Lio” e “Brunetta”.
Quando Raccogliere: apparato radicale nel periodo agosto-settembre, infiorescenze nel periodo giugno-luglio, fogliame nel periodo marzo-aprile
Consigli e Curiosita’: Sono numerose, ma solo parzialmente esplorate, le possibilità di utilizzo del cardo selvatico. Tra queste si possono ricordare: Produzione di polpa di cellulosa. I dati ottenuti mostrano una produzione di fibra di cellulosa pari al 47% del peso totale della pianta. La fibra estratta presenta inoltre ottime caratteristiche di resistenza meccanica e una elevata produzione di biomassa (20 30 t/ha di materiale secco) a costi molto bassi. Estrazione di olio: Il quantitativo di olio estratto si aggira intorno al 24-26% sul peso secco e le analisi relative alle sue caratteristiche chimiche hanno evidenziato una buona qualità alimentare simile a quello presente in altri oli vegetali come quello di mais e girasole.