Lentini  Oggi: Arti figurative

Luigi Dugo  

Note Biografiche

Luigi Dugo vive ed opera da sempre a Lentini, sebbene sia nato ad Avola, in provincia di Siracusa. Gia' docente di disegno e storia dell'arte presso il liceo scientifico "Vittorini" di Lentini. Numerose sue opere sono presenti nelle collezioni d'arte dei maggiori centri italiani ed in Francia, Svizzera, Germania, Polonia, Inghilterra, Olanda e U.S.A. Si trovano inoltre sue opere grafiche presso: Archivio della biennale di Venezia, Biblioteca Nazionale di Roma, Biblioteca nazionale di Firenze, Biblioteca di Ancona, Museo d'arte moderna di Roma, Museo d'arte moderna di Parigi, Museo d'arte moderna di Amsterdam, Museo dell'informazione di Senigallia, Archivio della quadriennale di Roma. Ha esposto a Milano, Napoli, Roma, Bologna, Firenze, Forli' Ancona, Siracusa, Palermo, Catania, Reggio Calabria, Ferrara, Genova, Lecce, Como, La Spezia, Venezia, Amsterdam, Parigi e Vienna. Le sue opere sono apparse nei piu' prestigiosi trattati d'arte contemporanea, fra i quali: catalogo nazionale d'arte moderna Bolaffi n.12-15 e 16, annuario Comanducci n.5 e 8, guida dell'arte contemporanea-Bugatti, dizionario nazionale degli artisti italiani, repertorio nazionale arti figurative 1978, AMP international catalogue of modern art, catalogo internazionale d'arte contemporanea a cura di G.Seveso, guida agli artisti famosi nel mondo 1990  e in tanti altri. Il Presidente della Repubblica italiana, con decreto 2/6/91, gli conferisce il diploma di benemerenza "medaglia d'oro dei benemeriti della scuola, della cultura e dell'arte quale riconoscimento alla sua attivita' educativa nella scuola. Sebastiano Addamo anni fa, scrivendo della pittura di Dugo, sottolineava alcune caratteristiche formali dell'artista, soprattutto evidenziando il mondo raffigurato da cui traspare il senso di una umanita' triste e desolata. "Le case, le strade, i paesaggi appaiono privi di luce, eternamente anneriti e opachi". Come se da ogni parte salga uno spavento, come se un terrore incombente penetri le cose e gli uomini. Percio' in Dugo gli spazi, quasi sempre sono chiusi, circoscritti e limitati: non c'e' alcun al di la' da perseguire; nient'altro che una vita "data" che all'uomo e' imposta e non puo' essere mutata...... Emerge dalle opere di Dugo il tono di una sottile melanconia, quasi la consapevole certezza della difficolta' all'esistere, per cui ogni cosa e' come segnata dall'ansia di una forma serrata, sigliata, anche se espansa per fissare sul piano dell'espressione un mondo di idee e di suggestioni che sembrano ruotare attorno a una particolare filosofia della vita dura, difficile, senza evasioni ne' aperture. La sua non e' altro che una aderenza, in certo senso condizionata, al proprio essere, la quale gli fa raggiungere sul piano tecnico-formale e su quello espressivo, i toni di una sorta di inquieta trascrizione percorsa da pulsioni e da emozioni che trasferite sulla tela diventano note di una inquieta coscienza artistica. Alla radice forse c'e' la sofferta consapevolezza che nulla muta nel trascorrere del tempo e che tutto e' come attanagliato da un'angoscia esistenziale che investe la ragione stessa dell'arte, la quale sembra scandire le note di una tristezza meditativa senza alternative ne' evasioni. 

Alcune sue Opere

     


  Luigi Dugo: a 83 anni suonati, non so cosa sia la vecchiaia (La Sicilia del 27-1-2007)

                               

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